Nel pomeriggio di domenica 7 gennaio,l’evento di 2000 anni fa tornerà attuale con il presepe vivente, giunto alla sua quarta edizione

SOVICILLE. Come è ormai tradizione consolidata, anche quest’anno, Sovicille rivive l’incanto del presepio. Da ormai un mese, in ogni piazza, in ogni via, in ogni angolo del paese, anche in quelli più reconditi e nascosti, si può ammirare la scena della Natività, reinterpretata, in chiave classica o moderna, secondo quello che suggerisce la fantasia e la creatività. Sono svariati i materiali e le forme: accanto a quelli realizzati secondo il canone classico, ecco spuntare presepi inediti, originali per la collocazione (dentro una nicchia, sopra un davanzale), o per i materiali o per il disegno dello scenario.
Ancora una volta, protagonisti principali sono i bambini, prima ingegnosi creatori di atmosfere suggestive e poi osservatori ammirati dello scintillio natalizio.
Le ricostruzioni della nascita di Betlemme culminano nella Piazza centrale, dove una grande capanna accoglie, fino al 6 gennaio, le statue della Natività opera delle abili mani delle donne di Sovicille. Nel pomeriggio di domenica 7 gennaio, poi, l’evento di 2000 anni fa tornerà attuale con il presepe vivente: le strade di Sovicille si animeranno della presenza di figure della “Giudea” dei tempi di Gesù, con i loro mestieri e la loro quotidianità. Giunto alla sua quarta edizione, il Presepe Vivente di Sovicille, si presenta, quest’anno, arricchito di nuovi personaggi e ambientazioni, frutto del lungo lavoro di preparazione cui ha contribuito l’intero paese. In tanti hanno collaborato, con pieno spirito di condivisione, alla realizzazione del grandioso allestimento: sarte, falegnami, decoratori, ognuno ha offerto la propria abilità e in tanti si metteranno in gioco interpretando la Sacra Famiglia, Erode, i Magi, i pastori, i contadini, i mercanti, gli osti, i soldati romani… Tutto il centro storico è stato addobbato con semplici, fronde di cipresso, quasi un sottinteso legame con il territorio che circonda il paese, che ancora offre la possibilità di scoprire, a chi lo goda con ritmi distesi, scorci inaspettati di incredibile bellezza.
E’ un territorio non contaminato dalle mode, che spesso snaturano l’autenticità dei luoghi, dove i viali di cipresso lasciano il posto a uliveti delimitati da muretti a secco, o ai vigneti che degradano in campi aperti, ai boschi ricchi di querce, lecci, castagni, carpini. Il paesaggio, punteggiato di piccoli borghi medievali, è già di per sé un grande presepe, con la sua aria mistica e silenziosa.