POGGIBONSI. Si è scoperta finalmente l'opera realizzata da Calonaci per il Pigio 2008. Il lavoro di Calonaci, che si è concretizzato nella realizzazione del Boccione e dello Zipolo, che saranno destinati ai Rioni vincitori della contesa che si svolgerà in Piazza di Gioco il 4 e il 5 ottobre, ha lasciato tutti gli intervenuti piacevolmente sorpresi. Quando il presidente dell'associazione Il Pigio Alessio Berni, ha scoperto l'opera, è partito spontaneamente un grande applauso e tante sono state le espressioni di apprezzamento che si sono sentite all'interno della Sala Quadri del comune di Poggibonsi.
La scoperta dell'opera è avvenuta al termine dell'intervento del vice sindaco Franco Burresi e di una copiosa introduzione dove sono intervenuti gli storici Corrado Marsan e Nicola Miceli, che hanno commentato sia l'artista Calonaci, raccontato in un opera realizzata da Giuseppe Mantelli, sia l'opera partorita per l'occasione. Veramente un importante contributo quello apportato dai due storici, visto il loro notevole spessore e background culturale; peraltro gia protagonisti di tante disquisizioni artistiche e curiosamente anche attori di presentazioni quali diversi drappelloni senesi.
Nella sala traboccante di cittadini incuriositi dall'evento e da tanti rionanti accorsi per vedere cosa potrebbero alzare al cielo in caso di vittoria, si percepiva una totale soddisfazione e un atteggiamento quasi reverenziale verso l'opera e verso l'artista. Durante la presentazione sono state inoltre distribuite gratuitamente esclusive stampe relative all'opera, che l'artista non si è risparmiato di firmare.
Significativa anche la descrizione che lo stesso Calonaci ha voluto imprimere in questa grafica: "un boccione pieno d'amore, di cielo, di terra e di vino, del nostro vino, che, assieme agli elementi della vita, ci fa essere forti, ci dà il potere di essere uomini vincenti".Il boccione ha per sigillo una chiave in bronzo, ricordo simbolico della chiave della città, una chiave donata, all'ingresso di porta santa maria assunta, esattamente 695 anni fa, allìimperatore Arrigo VII, per averci dato la speranza, purtroppo vana, della libertà e della gioia di vivere in pace.