La chiusura dell'ufficio di Pievescola non è accettabile
CASOLE D’ELSA. Al presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
Caro presidente, il prossimo 7 settembre Poste Italiane (?) chiuderà l’Ufficio Postale di Pievescola, la più importante frazione del Comune di Casole d’Elsa. 1000 abitanti, moltissimi giovani e altrettanti anziani, oltre 40 imprese artigianali e turistiche, decine di imprenditori agricoli dovranno percorre oltre 20 Km. ogni volta che avranno bisogno di uno dei servizi che dovrebbero essere garantiti da quel “Servizio Universale” che lo Stato assicurava fino ad oggi. I costi e i disagi dei cittadini aumenteranno a dismisura a fronte di quello di esercizio che per Poste Italiane era già ridotto al minimo, con due aperture settimanali, e in virtù della disponibilità di locali messi a disposizione gratuitamente dal Comune. Tutto ciò mentre il Comune di Casole d’Elsa stringe la cinghia per garantire in questa importante località, tra l’altro rinomata per ospitare uno dei Relais più famosi del mondo, Villa La Suvera, servizi essenziali come il nido per l’infanzia e la presenza della farmacia.
Non è accettabile che Poste Italiane e il Governo distruggano quel minimo di servizi essenziali indispensabili per popolazioni che vivono in aree come quella del mio Comune ed è quindi necessario un intervento del Suo Governo per impedire che si compia un vero e proprio misfatto ai danni di gente laboriosa che paga le tasse e che ha uguali diritti.
Mi piacerebbe molto poter dire ai miei cittadini che il Presidente del Consiglio ha trovato un minimo del proprio tempo per pensare e perché no, magari visitare, anche le piccole Comunità come quella di Casole d’Elsa garantendo, come prevede la Costituzione Italiana, che lo Stato fa il proprio dovere impedendo a società come Poste Italiane di distruggere per sempre servizi essenziali.
Con i più cordiali saluti
Il sindaco Piero Pii