PROVINCIA. Il primo piano presentato all’inizio dell’anno era stato sospeso, forse anche per i tanti ricorsi al Tar. Allora Poste Italiane aveva minacciato la chiusura di 65 sportelli in tutta la Toscana e la riduzione delle ore e giorni di apertura in altri trentasette. Adesso torna alla carica e annuncia la chiusura di 59 sportelli, appena cinque in meno rispetto al primo piano.
Rossi aveva incontrato a febbraio l’amministratore delegato di Poste, Francesco Caio. “Si era detto disponibili ad aprire un tavolo di confronto. Ma quel dialogo non c’è stato” sottolinea il presidente. “Chiudere quegli uffici che costano in fondo pochi milioni è un insulta agli anziani, e non solo gli anziani, che abitano in montagna e in aree marginali”.
“Una proposta che avevo avanzato – dice ancora Rossi – è quella di istituire una sorta di Poste-Mobili che con un pulmino attrezzato garantisca il servizio nei piccoli paesi e frazioni alcuni giorni al mese. Cè spazio per trovare soluzioni e un tavolo Regione, Comuni, Poste da aprire in Toscana poteva e può ancora essere lo strumento per trovarle”.
Gli uffici che secondo il nuovo piano di Poste dovranno abbassare la saracinesca per sempre sono 6 Monticchiello, Pievescola, San Gusmè, Gracciano, Montisi e Serre di Rapolano.
In tutta Italia gli uffici postali sono circa 13 mila, già ridotti sensibilmente negli ultimi anni. In Toscana se ne contano un po’ meno di mille (973 al 31 dicembre 2014) .