POGGIBONSI. È in corso la quindicesima campagna scavi presso Poggio Imperiale, che in tutti questi anni ha permesso di approfondire la conoscenza della storia del territorio di Poggibonsi. È iniziato infatti il 18 agosto il lavoro, il cantiere di scavo, coordinato dal dottor Benjamin Tixier sotto la direzione scientifica del professor Marco Valenti, al quale partecipano 6 responsabili dell’Università degli Studi di Siena e 14 studenti provenienti da varie facoltà italiane e università estere.
Sarà oggetto di questa quindicesima campagna di scavo la monumentale chiesa di Sant’Agostino e le sue fasi cimiteriali, in particolare lo scavo riguarderà le numerose sepolture ubicate all’interno e all’esterno della struttura ecclesiastica; inoltre l’indagine avrà lo scopo di mettere in luce eventuali stratigrafie attribuibili a periodi precedenti rispetto alla costruzione dell’edificio. Verranno inoltre proseguite le ricerche in Area 5 al fine di completare lo scavo dei depositi relativi al periodo altomedievale e tardoantico emersi nella fase finale della quattordicesima campagna di scavo.
“Passeggiate nella città ritrovata” – visite guidate al sito archeologico di Poggio Imperiale
Inizieranno a metà settembre e dureranno fino a metà ottobre le visite guidate organizzate dal Comune di Poggibonsi. Si tratta di un ciclo di visite gratuite realizzate dalla cooperativa Archeoval in collaborazione con l'Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Archeologia Medievale e Storia delle Arti.
Il ritrovo è previsto presso la croce di San Francesco, vicino alla Porta omonima della fortezza di Poggio Imperiale. Per partecipare alle visite in programma è necessario prenotarsi presso l'Urp del Comune di Poggibonsi (telefono 0577/986203) dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13,30, il martedì ed il giovedì anche il pomeriggio dalle 15 alle 18.
L'area di scavo
In particolare le indagini archeologiche hanno messo in evidenza l’esistenza a partire dalla metà del XII secolo di un abitato attraversato da un diverticolo della via Francigena e caratterizzato da una rigorosa organizzazione urbanistica. Ma anche le trasformazioni avvenute nel tessuto abitativo nel corso del XIII secolo e le strutture pertinenti alla “rifondazione” del sito da parte di Arrigo VII, avvenuta nel 1313, dopo l’assedio e la distruzione del 1270 per mano delle truppe fiorentine.
Gli archeologi stanno portando alla luce i resti di un grande edificio religioso, costruito interamente in conci squadrati di travertino. La struttura, il cui perimetro è stato completamente messo in luce nel corso della campagna di scavo 2006 grazie alla rimozione tramite mezzo meccanico delle vigne che coprivano ancora gran parte della navata centrale e di quella settentrionale, misura circa 60 x 21 m. Le dimensioni, se paragonate a quelle della vicina chiesa di Sant’Agnese (circa 40 m x 19 m), risultano del tutto considerevoli.
Durante le operazioni di scavo del 2007 è stato portato avanti lo scavo delle inumazioni nei settori A3 e B3 (zona interna alla chiesa di Sant’Agostino), interessando 22 individui (per un totale di oltre cento individui a oggi scavati). Il fine di queste ricerche era il chiarimento delle fasi cronologiche delle sepolture: in attesa dei risultati dello studio del materiale e degli individui scavati lo scorso anno, possiamo per ora affermare che l’area di inumazioni precedente alla chiesa è rintracciabile lungo il muro perimetrale sud, all’interno dell’edificio stesso e nella zona a nord-ovest dell’edificio. Si tratta di una situazione simile alla chiesa di Sant’Agnese, l’altro edificio religioso di Poggio Bonizio (XII-XIII secolo) costruito anch’esso sopra un cimitero altomedievale.
Inoltre, nella zona della cripta, è stata scavata la porzione prospiciente a un pilastro ubicato nella parte centrale dell’ambiente, intorno al quale è stata rinvenuta una piccola struttura in muratura pertinente alla fase di costruzione del pilastro stesso. Dalle ricerche sembra emergere che la cripta non venne mai portata a termine.
Lo scavo nella zona nord-est ha infine consentito di delimitare una serie di fosse con relativi riempimenti, pertinenti sia alla spoliazione dei muri perimetrali e di altri pilastri della chiesa, che a fosse agricole moderne per l’impianto di vigneti.
Le pluriennali indagini condotte sulla collina stanno mettendo in luce una storia interessantissima, ben più ricca e articolata di quanto attestato dalle fonti documentarie, che datano il popolamento della collina con la fondazione del castello di Poggio Bonizio, avvenuta nel 1155, per terminare con la realizzazione della grande fortezza voluta da Lorenzo il Magnifico. Gli scavi archeologici stanno invece evidenziando come la storia insediativa abbia avuto inizio tra V e VI secolo e come sia proseguita senza soluzione di continuità per i secoli dell’altomedioevo – durante i quali sono attestati un villaggio longobardo e una curtis carolingia – fino all’inizio del X secolo. Per questo periodo le ricerche hanno mostrato un’assenza di frequentazione, riconducibile a un’interruzione nel popolamento della zona, oppure a una cancellazione dei relativi depositi stratigrafici in seguito alla costruzione del castello di Podium Bonizi.