POGGIBONSI. Da Rifondazione Comunista riceviamo e pubblichiamo.
“Ci aspettiamo delle risposte immediate, senza tanti se e ma, e non provino per l’ennesima volta a rifilarci la storia di ARERA, che sarebbe colpa dell’autorità.
La circolare di ARERA “Primi orientamenti per la regolazione della qualità del servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati” parla chiaro e stabilisce le regole per l’allineamento tra costo industriale del servizio e tariffa proposta agli enti. Tuttavia le nostre tariffe sono stabilite da un contratto di servizio, con validità di 25 anni, che prevede un costo orario per ogni operatore, per alcuni servizi di circa 30 euro l’ora, come nel caso dei guardiani dei centri di raccolta. Mentre i lavoratori, attraverso le cooperative, sono retribuiti per un terzo.
Senza dimenticare il costo di smaltimento dei rifiuti organici differenziati ben oltre la media nazionale, come abbiamo più volte denunciato, ma stranamente più basso per altri territori che conferiscono presso i nostri impianti.
Ci manca solo che ci raccontino la novella della indispensabile quotazione in borsa per avere tariffe più basse. Come se il mondo finanziario fosse un luogo di straordinaria beneficenza… L’unica certezza che vediamo sta nel fatto che il socio privato, che doveva risollevare le sorti dell’azienda, ad ora coincide solo con l’aumento della tariffa”.