Il recupero possibile grazie agli studenti dell'Istituto Lorenzo de' Medici
PIANCASTAGNAIO (SIENA) – Otto studenti provenienti da Stati Uniti, Canada e Cina e una celebre restauratrice e storica dell’arte, Roberta Lapucci, hanno lavorato su un affresco e statue nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Piancastagnaio. Tutto ciò nell’ambito di un seminario organizzato dall’Istituto Lorenzo de’ Medici, che si occupa di formazione di livello universitario con sedi a Firenze e Tuscania e con il sostegno del Comune. Il progetto si è appena concluso (il 28 luglio) dopo dieci giorni di apprendimento e simulazioni a Firenze e altri venti giorni di attività a Piancastagnaio, sotto la supervisione della Soprintendenza dei Beni archeologici e l’autorizzazione della Diocesi di Pitigliano, Sovana e Orbetello. Un lavoro di restauro, accanto all’insegnamento dei docenti, fino all’esame finale con una relazione sul lavoro svolto. «Si è trattato di una grande opportunità per Piancastagnaio – osserva il sindaco Luigi Vagaggini – non solo per recuperare il nostro patrimonio artistico ma anche per creare un proficuo confronto con persone provenienti da tutto il mondo, che per quasi un mese hanno potuto condividere il nostro stile di vita, stringere amicizie in un luogo accogliente, dove tutti si conoscono e si aiutano. In questo periodo, studenti e professori sono stati cittadini di Piancastagnaio». Oggetto del restauro la scarsella voltaia a botte, con affreschi presumibilmente quattrocenteschi, che raffigurano la Vergine Assunta, sorretta da angeli. In basso, i santi Pietro e Bartolomeo, un san Michele Arcangelo andato distrutto e San Francesco d’Assisi. La scena è sovrastata dal Redentore e da quattro evangelisti.
Il dipinto è attribuito a Giovanni di Pietro da Orvieto. Le altre opere oggetto di restauro sono state una tela raffigurante il cardinale Francesco Maria Bourbon Del Monte e due crocifissi in legno. Non tutte sono state completamente restaurate, anche per problemi tecnici riscontrati durante il lavoro, ma tra un anno gli studenti torneranno. Intanto, hanno vissuto un’esperienza umana irripetibile, a contatto con un luogo autentico e intriso di tradizioni, di un senso del tempo e dei rapporti tra le persone che altrove si è perso. Lo hanno dimostrato la partecipazione dei pianesi alla presentazione dei lavori e le parole degli studenti, nel penultimo giorno della loro attività. «Era previsto un numero più elevato di partecipanti – sottolinea l’assessore alla cultura Roberta Sancasciani – ma il Covid e altri problemi hanno limitato le presenze. Confidiamo in una attività costante di questo tipo: è un modo per fare “turismo”, ma nel miglior modo possibile, integrando per un lungo periodo ospiti e cittadini, per di più recuperando beni culturali»