“Siamo venuti a conoscenza che è stato deciso di mettere in vendita un pezzo di proprietà della comunità poggibonsese – si legge nella nota stampa dell'associazione – che peraltro riteniamo appartenga al nostro patrimonio indisponibile comunale, senza che nuovamente i cittadini ne siano coinvolti nel percorso decisionale. Il patrimonio messo in vendita, ha rappresentato e potrebbe continuare a rappresentare una concreta opportunità per la collettività. Al riguardo è bene ricordare che in quella palazzina per anni sono state svolte attività di servizio, supporto e relazioni con il pubblico, nonché offerto ospitalità a persone e famiglie bisognose, in pratica tutto un insieme di servizi sociali che hanno fin ora contribuito in maniera incisiva alla vivibilità dei nostri centri urbani".
"
La posizione strategica di cui gode la palazzina, che si trova proprio in una piazza già cuore pulsante della vita poggibonsese e anche all’interno di una progettualità che vede il centro di Poggibonsi sotto costante rilancio e valorizzazione, rappresenta una reale opportunità da utilizzare e non da svendere. Questo edificio – prosegue LiberaMente – dovrebbe continuare a rappresentare un opportunità per tutta la comunità. Potrebbe a nostro avviso essere utilizzato come centro informazioni, oppure come sede per associazioni che già collaborano con le attività del centro e che da tempo necessitano di propri spazi, o addirittura adibito ad un centro servizi di supporto al cittadino, pressoché inesistente in centro".
Secondo l'associazione di Poggibonsi
potrebbero essere tante le utilizzazioni dell'edificio messo in vendita "senza che per il Comune si creino costi, anzi potrebbero essere ricavati profitti senza alienare la proprietà collettiva. Invece a dispetto di queste analisi e altre considerazioni che ci auguriamo siano state fatte da parte dei nostri amministratori, il Comune incurante di queste opportunità decide di vendere questo immobile così strategicamente importante per invece continuare a fare compra-vendite immobiliari in altre circostanze che soggettivamente appaiono concretamente poco utili e di certo non condivisibili con tutta la collettività".