POGGIBONSI. Un centro che non sia solo espositivo, ma una vera e propria agenzia di promozione e sviluppo per l’imprenditoria del territorio. E’ l’indicazione principale scaturita dall’"Analisi dei bisogni dell’imprenditoria locale nella Val d’Elsa per supportare lo sviluppo del sistema produttivo e la promozione del territorio", questo il titolo di una ricerca commissionata alla Fondazione Nomisma e accentrata soprattutto sulla realizzazione di una struttura espositiva secondo istanze già presenti da tempo nella zona.
I risultati di tale ricerca, realizzata con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, sono stati illustrati nell’aula consiliare del Comune di Poggibonsi alla presenza dei rappresentanti delle amministrazioni comunali di Poggibonsi, Colle Val d’Elsa con il sindaco Paolo Brogioni, San Gimignano con il vicesindaco Giacomo Bassi, Casole con il sindaco Valentina Feti, Monteriggioni e Radicondoli, delle associazioni di categoria e del presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini.
A fare gli onori di casa e ad introdurre l’argomento il sindaco di Poggibonsi, Luca Rugi, che ha rilevato l’importanza dell’iniziativa in un contesto di rivitalizzazione del territorio avviato. “Un efficace punto di partenza – ha detto Rugi – per rimodulare e inquadrare un progetto di area come questo anche alla luce della fase eonomica che stiamo attraversando”.
La ricerca, illustrata da Antonio Danieli di Nomisma, parte da un’analisi dei bisogni riscontrati attraverso un sondaggio tra le imprese dell’area con il 67% degli interpellati che mette al primo posto proprio il centro espositivo. Unico neo, la bassa percentuale di risposte ai questionari distribuiti, che lascia qualche dubbio sulla volontà di coinvolgimento. Ma si è cercato di andare oltre e alla luce anche proprio di questa constatazione si è valutato di estendere l’orizzonte prospettando la possibilità di vagliare disponibilità ed adesioni anche della Val d’Elsa fiorentina, ma anche dell’intero territorio provinciale per il quale il centro potrebbe costituire un importante elemento di promozione visto che verrebbe a collocarsi in una zona che è una specie di porta di accesso verso il territorio senese. Una struttura semplice e flessibile, di 15.000 metri quadrati lordi di cui 12 mila utili (settemila coperti, cinquemila scoperti) destinata ad ospitare eventi fieristici, ma anche show room, sale per congressi e convention, spettacoli, spazi per il ristoro, uffici.
Al di là dei costi di realizzazione, è stata anche valutato il tipo di gestione, in modo che il centro sia soggetto attivo di sviluppo e marketing territoriale.
Occorre un intervento di una società specializzata, il coinvolgimento del mondo imprenditoriale e delle associazione di categoria. Un aspetto imprescindibile – è stato sottolineato – è che il centro trovi una sua autonomia gestionale, un equilibrio positivo fra costi e ricavi, in modo che non debba ricorrere a continui finanziamenti pubblici, indispensabili invece nella fase di realizzazione.
Un primo approccio dunque su un tema che certamente dovrà essere ancora dibattuto ed approfondito, soprattutto sull’aspetto gestionale e su quello di un coinvolgimento da parte di soggetti di un territorio più ampio. Un approfondimento questo per il quale la Fondazione Mps, attraverso le parole del presidente Mancini, si è detta disponibile a fare ancora la sua parte nell’ambito di un costante impegno volto a sostenere l’economia del territorio valdelsano e di quello senese in genere.