Nel Consiglio Comunale del 18 febbraio approvate le controdeduzioni alle osservazioni presentate. Recuperate le potenzialità edificatorie nei Foci grazie a opere di mitigazione del rischio idraulico

Il Piano Operativo è stato adottato nel giugno 2018 al termine di una lunga fase che si è arricchita grazie ai contributi, oltre cento, singolarmente analizzati. Vi sono state decine e decine di incontri con cittadini che ne hanno fatto richiesta, assemblee pubbliche e con i professionisti. Nei termini stabiliti dalla legge sono state 191 le osservazioni formali presentate, fra cui anche il contributo prodotto dagli uffici del Comune e in cui già erano sostanziati molteplici spunti pervenuti con le osservazioni stesse. Tutte le osservazioni sono state approfondite dai tecnici incaricati della redazione dei piani e le controdeduzioni sono state portate in votazione.
“Ringrazio non soltanto i tecnici interni ed esterni che hanno lavorato alla stesura del Piano e al suo progressivo affinamento, ma anche i tanti professionisti, enti, associazioni e cittadini che hanno prodotto i loro contributi – dice Bussagli – Grazie all’apporto di tutti abbiamo sviluppato un’idea forte di città pubblica, città del lavoro, città capace di indirizzare e governare le trasformazioni mantenendo il legame con la propria natura produttiva e quindi rispondendo alle esigenze di crescita e di sviluppo”. Nell’area artigianale dei Foci la realizzazione delle opere di mitigazione del rischio idraulico ha fatto sì che in questo passaggio consiliare siano state recuperate le potenzialità edificatorie, ripristinando quelle previste nei rispettivi piani delle lottizzazioni condizionate, finora, dalla questione annosa legata a problemi di difesa idraulica. “Novità importante in chiave di espansioni e nuovi insediamenti”, dice Bussagli.
Con l’approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni giunge ad una fase di svolta la costruzione del Piano Operativo che è prosecuzione naturale del Piano Strutturale del 2014 e che si fonda su cinque principi cardine: una definizione più avanzata di progetto di città pubblica, una accelerazione per la rigenerazione di volumi e spazi non più utili e utilizzati, il drastico ridimensionamento di consumo di suolo, il rafforzamento dell’idea di città del lavoro con la dotazione di spazi e infrastrutture adeguate, il rapporto prezioso fra territorio urbanizzato e territorio rurale. Adesso il percorso prosegue con l’inoltro in Regione Toscana per la conformazione al PIT/PPR, iter che una volta completato porterà alla definitiva approvazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica.