POGGIBONSI. Avanzata da parte del Comune la richiesta per il dissequestro della piscina coperta del Bernino. Nei giorni scorsi l'Amministrazione Comunale ha nuovamente inviato formale richiesta alla Procura della Repubblica per togliere i sigilli alla parte della struttura ancora interessata dall'indagine.
Nel frattempo il Comune è stato autorizzato ad accedere all'area sequestrata per svolgere le necessarie verifiche ed eventuali sopralluoghi per gli adempimenti di natura tecnica. Già nel pomeriggio di ieri, mercoledì 12 agosto, i tecnici comunali accompagnati dai Vigili del Fuoco, hanno svolto una prima visita all'area della piscina coperta.
La piscina comunale è stata oggetto il 17 marzo scorso del crollo del controsoffitto nell'area vasca interna. A seguito del crollo venne disposto il sequestro penale del complesso sportivo e prese avvio un'indagine, ancora in corso, da parte della Magistratura. L'Amministrazione il 30 maggio scorso ha chiesto il dissequestro del complesso sportivo e la Procura della Repubblica si è espressa positivamente per togliere i sigilli all'impianto natatorio all'aperto e ai servizi connessi.
Dopo questa seconda istanza è invece stato concesso, per il momento, l'accesso all'area della piscina interna. Nella richiesta l'amministrazione comunale spiega che la riapertura della piscina all'aperto ha avuto “grande beneficio per la collettività. Tuttavia ora si ripropone con urgenza l'esigenza di rendere fruibile da settembre l'impianto coperto, ancora sotto sequestro. Nel territorio del Comune di Poggibonsi non vi sono altri impianti natatori di proprietà pubblica in grado di soddisfare le esigenze di tutta la collettività e delle associazioni, con conseguenti gravi disagi per la cittadinanza”.
L'accesso all'area ancora sequestrata è intanto un buon risultato perché consente “all'Ente – prosegue la richiesta – di poter tempestivamente programmare le opere pubbliche da realizzare per restituire l'impianto natatorio alla collettività e comunque valutare i tempi occorrenti per la fruibilità dell'opera e quindi valutare quali interventi eventualmente attuare, stante il perdurante sequestro”.
In attesa della risposta da parte della Procura della Repubblica, che dovrà pronunciarsi in merito al dissequestro, il Comune ribadisce, come sempre, totale fiducia nei confronti di chi sta svolgendo le indagini nonché piena disponibilità affinché si giunga ad un chiaro accertamento delle motivazioni che hanno portato al crollo, e delle relative responsabilità.
Nel frattempo il Comune è stato autorizzato ad accedere all'area sequestrata per svolgere le necessarie verifiche ed eventuali sopralluoghi per gli adempimenti di natura tecnica. Già nel pomeriggio di ieri, mercoledì 12 agosto, i tecnici comunali accompagnati dai Vigili del Fuoco, hanno svolto una prima visita all'area della piscina coperta.
La piscina comunale è stata oggetto il 17 marzo scorso del crollo del controsoffitto nell'area vasca interna. A seguito del crollo venne disposto il sequestro penale del complesso sportivo e prese avvio un'indagine, ancora in corso, da parte della Magistratura. L'Amministrazione il 30 maggio scorso ha chiesto il dissequestro del complesso sportivo e la Procura della Repubblica si è espressa positivamente per togliere i sigilli all'impianto natatorio all'aperto e ai servizi connessi.
Dopo questa seconda istanza è invece stato concesso, per il momento, l'accesso all'area della piscina interna. Nella richiesta l'amministrazione comunale spiega che la riapertura della piscina all'aperto ha avuto “grande beneficio per la collettività. Tuttavia ora si ripropone con urgenza l'esigenza di rendere fruibile da settembre l'impianto coperto, ancora sotto sequestro. Nel territorio del Comune di Poggibonsi non vi sono altri impianti natatori di proprietà pubblica in grado di soddisfare le esigenze di tutta la collettività e delle associazioni, con conseguenti gravi disagi per la cittadinanza”.
L'accesso all'area ancora sequestrata è intanto un buon risultato perché consente “all'Ente – prosegue la richiesta – di poter tempestivamente programmare le opere pubbliche da realizzare per restituire l'impianto natatorio alla collettività e comunque valutare i tempi occorrenti per la fruibilità dell'opera e quindi valutare quali interventi eventualmente attuare, stante il perdurante sequestro”.
In attesa della risposta da parte della Procura della Repubblica, che dovrà pronunciarsi in merito al dissequestro, il Comune ribadisce, come sempre, totale fiducia nei confronti di chi sta svolgendo le indagini nonché piena disponibilità affinché si giunga ad un chiaro accertamento delle motivazioni che hanno portato al crollo, e delle relative responsabilità.