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Ormai da tempo sul recupero della vecchia ferrovia all’interno dei centri abitati, si fa un gran parlare e non si è capito bene come e quanti soldi vengono spesi e se quest’interventi siano o meno autorizzati dalle Ferrovie dello Stato.
Soprattutto non è chiaro come si possa strutturare il progetto futuro per il recupero di questa opportunità patrimoniale. Potrebbe trasformarsi in un nuovo percorso alternativo (strada, pista ciclabile, percorso pedonale etc) oppure, per ora se ne abusa solo per risolvere in maniera precaria i problemi alla circolazione interna alla città?
Nell’ottica di una completa rivisitazione della circolazione stradale in Poggibonsi la Lista Civica LiberaMente si sta però ponendo molti interrogativi determinati da una comunicazione che ha ricevuto da Forza Italia e che mette in guardia tutte le forze politiche in merito alla rocambolesca gestione che si deduce da questa lettera.
Proprio dalla Lista Civica LiberaMente si fa sapere: “La risposta pervenuta da parte dell’Amministratore Delegato RFI S.p.A (Rete Ferroviaria Italiana), stende il Sindaco al tappeto! E fa allarmare i cittadini per come vengono spesi i soldi pubblici! In questa risposta RFI conferma infatti che quanto è stato realizzato nella vecchia ferrovia, non rispetta le intese e le regole. Come espressamente precisato sembra chiaro che il Comune non ha la possibilità di snaturare il tratto ferroviario (Poggibonsi – Colle). Il Comune ha ricevuto solo in prestito d’uso l’area per nove anni (sottoscritto nel 2003) e trattandosi di comodato d’uso – fanno sapere sempre da RFI – gli accordi precisano di non poter trasformare le infrastrutture ferroviarie. Sempre dalle carte ricevute si evidenzia che proprio il Sindaco con una nota del 04/03/1998 si impegnava a non compromettere la funzionalità e il futuro riutilizzo dell’intera tratta, mentre invece a dispetto di tutti questi impegni sottoscritti la nostra amministrazione ha smantellato, rotaie e traverse ed ha costruito strade, passaggi, passerelle e quantaltro, trasformando la tratta in “cosa nostra”".
"Come cittadini ci chiediamo cosa potrà succedere tra un paio di anni quando la scadenza del prestito d’uso arriverà a termine? – si domanda LiberaMente – Che fine faranno le centinaia di milioni di euro spesi in un area che non è cosa nostra? Che fine faranno i progetti futuri dell’ulteriore modifica del tratto ferroviario da Via Dante fino a Via XX Settembre. Il dubbio che si insinua nella gente comune è che l’Amministrazione Comunale metta a repentaglio il denaro pubblico! Peraltro quest’opera, di fatto e di diritto, sarebbe stata realizzata senza il rispetto delle intese e quindi in assenza di un valido titolo che ne legittima la realizzazione. Alla luce della risposta inviata da parte di RFI si capisce che il Comune non deterrebbe nessun diritto che consenta la realizzazione di opere stabili, anche alla luce del mancato Decreto Ministeriale che provvederebbe alla soppressione definitiva della linea ferroviaria".
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ggi i tempi stringono, i soldi diminuiscono, le esigenze aumentano, i problemi rimangono e chissà se la nuova amministrazione capitanata da un nuovo Sindaco vorrà proseguire l’indirizzo della vecchia – conclude la nota dell'associazione – visto che non ci sono né impegni né prospettive di acquisto. Chissà inoltre se l’autorità competenti (compreso la Corte dei Conti) non interverranno a giudicare l’operato anche di questa situazione che di fatto mette in luce reali incongruenze".