In una lettera, il sindaco di Casole ribadisce il valore della sentenza che lo ha visto assolto nella causa contro la Magma Energy
CASOLE D’ELSA. Il sindaco di Casole d’Elsa, Piero Pii incassa il successo in tribunale contro la Magma Energy Italia srl e la porta all’attenzione delle istituzioni pubbliche: dalla Regione ai sindaci dei Comuni della Valdelsa. Il messaggio è chiaro: tutelare il territorio di propria competenza è possibile. Preservare il valore ambientale e la sicurezza dei cittadini è possibile.
I fatti risalgono al 2011 quando, un dispositivo della Regione Toscana consentiva la ricerca geotermica alla Magma nei territori comunali di Casole d’Elsa, Colle Val d’Elsa, Radicondoli, Volterra, Castelnuovo Val di Cecina e San Gimignano. Nell’estate del 2016 l’indagine geognostica ha inizio a Casole. I lavori sono affidati ad una società polacca che installa una rete di 684 ricevitori (geofoni) fissati con 2682 picchetti in legno. L’attività comporta uno “sforamento” sulle emissioni sonore previste e così la Magma fa richiesta di deroga al Comune di Casole. IL sindaco Pii la nega a tutela della stagione turistica casolese.
I lavori hanno inizio riducendo le emissioni sonore ma insorge presto un altro problema: i molti mezzi di lavoro e di uomini in una vasta area di verde incolto e di sterpaglie (il Comune non aveva svolto lavori di sfalciatura dell’erba), contingente con la stagione estiva e le conseguenti alte temperature spingevano il sindaco a chiedere la sospensione dei lavori per evitare l’alto rischio di incendio.
In un incontro davanti al Prefetto di Siena le due parti (la Magma e il sindaco Pii) si incontrano per cercare di “sanare” le divergenze. In quella sede la società si impegna a sfalciare l’erba ed il sindaco accetta di ritornare sui suoi passi. Ma da lì a qualche giorno l’azienda chiede di consentire lo svolgimento dei lavori a fronte della presenza di un mezzo antincendio sul posto, ma senza sfalciare l’erba. Il sindaco non ci sta e tiene la posizione. A quel punto la Magma lascia l’area di ricerca e cita in giudizio il Primo Cittadino di Casole per abuso d’ufficio. Un reato che, Pubblico Ministero e Giudice incaricato (la Dottoressa Roberta Malavasi) in ravvisano. Il sindaco è stato infatti prosciolto da ogni accusa in quanto il fatto non sussiste.
In una lettera inviata ieri ai diversi rami della Regione interessati alla vicenda, oltre che ai sindaci dei Comuni interessati da eventuali ricerche geotermiche su consenso della Regione Toscana, Piero Pii scrive: “si invia per opportuna conoscenza la sentenza emessa in data 13 luglio dal Tribunale di Siena in merito alla
denuncia presentata dal Sig. Stefano Boco, nella sua qualità di Presidente di Magma Energy Italia, nei
confronti del sottoscritto.
La sentenza introduce valutazioni di grande interesse in merito al ruolo primario e insostituibile che i
Sindaci sono chiamati ad interpretare per garantire l’integrità e i valori ambientali e paesaggistici dei propri
territori.
Nell’occasione si allega anche l’invito a partecipare, il prossimo 31 luglio, all’iniziativa “Un Concerto per
Casole” promossa da questa Amministrazione come momento iniziale di un percorso che prevede la
partecipazione e la condivisione di tutti i soggetti presenti sul territorio al fine di arrivare ad una sostanziale
revisione degli strumenti urbanistici comunali che avrà al centro proprio la tutela e la valorizzazione dei
valori ambientali e paesaggistici sopra richiamati.
Sarà per tutti un’occasione per condividere un progetto di futuro che, per il territorio di Casole, non potrà
che essere deciso da coloro che ci vivono e ci lavorano”.