di Fabrizio Pinzuti
PIANCASTAGNAIO. Affollata l'assemblea convocata dal Partito Democratico per discutere dei conti del Comune, dopo che si è diffusa la notizia delle indagini che i Carabinieri stanno svolgendo per conto della Procura della Repubblica e che un comunicato del gruppo consiliare di minoranza "Prospettiva Comune" ha indicato in 1.125.000 euro la somma per il 2008 e parte del 2009 di "situazioni irregolari che si è tentato di raddrizzare".
Il sindaco Fabrizio Agnorelli conferma le indagini, partite, a quanto sembra, da un esposto anonimo, e ricorda che il Comune ha contattato un legale ma specifica di non aver ricevuto alcuna comunicazione di garanzia e di non essere a conoscenza di nessun analogo avviso e/o provvedimento nei confronti di dipendenti o amministratori pubblici per la vicenda. Ammette per via strettamente ipotetica che nei tanti lavori eseguiti qualcosa possa anche essere sfuggito al controllo degli apparati del Comune ma tende a escludere la possibilità di qualsiasi forma di dolo. Riconosce l'esistenza del "fuori bilancio" e ricorda anzi che il Consiglio Comunale si è occupato della sua ricognizione già in due delibere (la prima per circa 200.000 euro e la seconda di qualche mese fa per circa 50.000 euro) ma tiene a sottolineare che, pur non trattandosi di una procedura corretta, non equivale a una mancanza di fondi in bilancio. Le cifre indicate dal gruppo di minoranza, specifica Agnorelli, corrispondono alla somma delle note di credito arrivate agli uffici comunali nel 2008 e nel 2009 ma non sono tutti debiti. Più in dettaglio il capo dell'amministrazione pianese esprime in 532.000 euro la somma delle note di credito emesse per errata fatturazione e indica orientativamente in circa il 90% del rimanente le fatture già pagate. Non si specifica, nonostante non sia difficile individuare nelle domande sollevate nell'assemblea una richiesta in tal senso, se l'emissione di alcune note di credito sia il solo riconoscimento di errori di fatturazione e comporti quindi "tout cour et simplement" l'annullamento della richiesta di pagamento o se sia stata seguita da altra fatturazione che sposti a data successiva il pagamento. Forse, come ricorda lo stesso sindaco, con l'inchiesta in corso non tutti i particolari possono essere resi noti, anche se il primo cittadino non manca comunque di menzionare che, sempre in via strettamente ipotetica ed escludendo qualsiasi diretto riferimento all'indagine, l'accertamento della regolarità dell'emissione e del pagamento delle fatture è il fine dell'inchiesta della Procura. Tra le richieste e i "punti notevoli" dell'assemblea, oltre l'indicazione che la coalizione deve restare solida, anche la costituzione di un'apposita commissione consiliare, utile per evitare che la vicenda si trasformi in un "cul de sac" inconcludente.
PIANCASTAGNAIO. Affollata l'assemblea convocata dal Partito Democratico per discutere dei conti del Comune, dopo che si è diffusa la notizia delle indagini che i Carabinieri stanno svolgendo per conto della Procura della Repubblica e che un comunicato del gruppo consiliare di minoranza "Prospettiva Comune" ha indicato in 1.125.000 euro la somma per il 2008 e parte del 2009 di "situazioni irregolari che si è tentato di raddrizzare".
Il sindaco Fabrizio Agnorelli conferma le indagini, partite, a quanto sembra, da un esposto anonimo, e ricorda che il Comune ha contattato un legale ma specifica di non aver ricevuto alcuna comunicazione di garanzia e di non essere a conoscenza di nessun analogo avviso e/o provvedimento nei confronti di dipendenti o amministratori pubblici per la vicenda. Ammette per via strettamente ipotetica che nei tanti lavori eseguiti qualcosa possa anche essere sfuggito al controllo degli apparati del Comune ma tende a escludere la possibilità di qualsiasi forma di dolo. Riconosce l'esistenza del "fuori bilancio" e ricorda anzi che il Consiglio Comunale si è occupato della sua ricognizione già in due delibere (la prima per circa 200.000 euro e la seconda di qualche mese fa per circa 50.000 euro) ma tiene a sottolineare che, pur non trattandosi di una procedura corretta, non equivale a una mancanza di fondi in bilancio. Le cifre indicate dal gruppo di minoranza, specifica Agnorelli, corrispondono alla somma delle note di credito arrivate agli uffici comunali nel 2008 e nel 2009 ma non sono tutti debiti. Più in dettaglio il capo dell'amministrazione pianese esprime in 532.000 euro la somma delle note di credito emesse per errata fatturazione e indica orientativamente in circa il 90% del rimanente le fatture già pagate. Non si specifica, nonostante non sia difficile individuare nelle domande sollevate nell'assemblea una richiesta in tal senso, se l'emissione di alcune note di credito sia il solo riconoscimento di errori di fatturazione e comporti quindi "tout cour et simplement" l'annullamento della richiesta di pagamento o se sia stata seguita da altra fatturazione che sposti a data successiva il pagamento. Forse, come ricorda lo stesso sindaco, con l'inchiesta in corso non tutti i particolari possono essere resi noti, anche se il primo cittadino non manca comunque di menzionare che, sempre in via strettamente ipotetica ed escludendo qualsiasi diretto riferimento all'indagine, l'accertamento della regolarità dell'emissione e del pagamento delle fatture è il fine dell'inchiesta della Procura. Tra le richieste e i "punti notevoli" dell'assemblea, oltre l'indicazione che la coalizione deve restare solida, anche la costituzione di un'apposita commissione consiliare, utile per evitare che la vicenda si trasformi in un "cul de sac" inconcludente.