CHIUSI. I comitati dei pendolari e varie associazioni di cittadini sono scesi questa mattina (5 febbraio) in piazza a Roma, davanti a Montecitorio. Tantissimi i partecipanti dalla Toscana e dall'Umbria, con le istituzioni rappresentate dal proprio gonfalone e diversi primi cittadini presenti, compreso il sindaco di Chiusi Luca Ceccobao.
“Sono migliaia – ha affermato il sindaco Ceccobao – i pendolari tra la Val di Chiana senese, le zone di Orvieto, Perugia e Terni. Tante persone che vogliono difendere l’accesso a trasporti efficienti. L’iniziativa ha voluto ribadire, al Governo, la necessità di garantire qualità della vita anche alle periferie, dando pari opportunità a tutti, non solo ai residenti delle metropoli che possono contare su un facile accesso all’alta velocità. Non si tratta di difendere solo gli interessi legittimi dei pendolari, ma l’accessibilità al trasporto delle imprese, a sostegno dell’economia di interi territori”. Secondo il sindaco di Chiusi “è successo quello che avevamo pronosticato alcuni mesi fa. L’alta velocità – continua Ceccobao – è importante per la modernizzazione del paese, ma è stata realizzata senza pensare ai diritti dei cittadini dei territori periferici. Moretti, Cipolletta e Matteoli avevano affermato che con l’alta velocità non sarebbe cambiato niente, che i tempi sarebbero stati gli stessi, le tariffe e le frequenze dei treni invariate. Tutte bugie: i problemi restano”.
I pendolari scesi in piazza a Roma avanzano chiare rivendicazioni: destinare i 430 milioni di euro stanziati col decreto legge 185 del 29 novembre scorso esclusivamente al trasporto ferroviario regionale; acquistare materiale rotabile ferroviario dignitoso; eliminare la divisione tariffaria introdotta nel 2009 che penalizza esclusivamente i pendolari e aggira l'impegno a non rivedere al rialzo i prezzi di biglietti e abbonamenti; provvedere – come più volte promesso – alla piena detraibilità fiscale degli abbonamenti relativi al trasporto pubblico locale. Intanto un segnale positivo arriva dalla Regione Toscana, che dal primo febbraio ha reso operativa una carta che permette di accedere a Eurostar e Intercity con una spesa aggiuntiva di 15 euro al mese. Già a fine dicembre, gli abbonati a Eurostar e Intercity potevano utilizzare i treni regionali senza dover rifare il biglietto, ma con una integrazione del 5 per cento.
Quanto alle richieste dei pendolari, la parola spetta al Governo. In assenza di risposte ci saranno nuove agitazioni.
“Sono migliaia – ha affermato il sindaco Ceccobao – i pendolari tra la Val di Chiana senese, le zone di Orvieto, Perugia e Terni. Tante persone che vogliono difendere l’accesso a trasporti efficienti. L’iniziativa ha voluto ribadire, al Governo, la necessità di garantire qualità della vita anche alle periferie, dando pari opportunità a tutti, non solo ai residenti delle metropoli che possono contare su un facile accesso all’alta velocità. Non si tratta di difendere solo gli interessi legittimi dei pendolari, ma l’accessibilità al trasporto delle imprese, a sostegno dell’economia di interi territori”. Secondo il sindaco di Chiusi “è successo quello che avevamo pronosticato alcuni mesi fa. L’alta velocità – continua Ceccobao – è importante per la modernizzazione del paese, ma è stata realizzata senza pensare ai diritti dei cittadini dei territori periferici. Moretti, Cipolletta e Matteoli avevano affermato che con l’alta velocità non sarebbe cambiato niente, che i tempi sarebbero stati gli stessi, le tariffe e le frequenze dei treni invariate. Tutte bugie: i problemi restano”.
I pendolari scesi in piazza a Roma avanzano chiare rivendicazioni: destinare i 430 milioni di euro stanziati col decreto legge 185 del 29 novembre scorso esclusivamente al trasporto ferroviario regionale; acquistare materiale rotabile ferroviario dignitoso; eliminare la divisione tariffaria introdotta nel 2009 che penalizza esclusivamente i pendolari e aggira l'impegno a non rivedere al rialzo i prezzi di biglietti e abbonamenti; provvedere – come più volte promesso – alla piena detraibilità fiscale degli abbonamenti relativi al trasporto pubblico locale. Intanto un segnale positivo arriva dalla Regione Toscana, che dal primo febbraio ha reso operativa una carta che permette di accedere a Eurostar e Intercity con una spesa aggiuntiva di 15 euro al mese. Già a fine dicembre, gli abbonati a Eurostar e Intercity potevano utilizzare i treni regionali senza dover rifare il biglietto, ma con una integrazione del 5 per cento.
Quanto alle richieste dei pendolari, la parola spetta al Governo. In assenza di risposte ci saranno nuove agitazioni.