CHIANCIANO TERME. Il Partito democratico della Valdichiana scende in piazza al fianco di genitori, studenti e insegnanti contro i provvedimenti del Governo sulla scuola. E' questo l'annuncio dei segretari del Pd della Valdichiana che oggi (21 ottobre) alle ore 21 presso la Sala Polivalente, a Chianciano Terme, daranno il loro appoggio all'iniziativa promossa dal Comitato di insegnanti e genitori a difesa dell'istruzione pubblica.
Giovedì (30 ottobre), inoltre, la mobilitazione si sposterà a Roma, per la manifestazione nazionale, alla quale il Pd darà il suo sostegno.
"Il Pd della Valdichiana – si legge in una nota dei segretari del Pd della Valdichiana – è al fianco del mondo della scuola e invita i genitori, gli studenti e tutti i cittadini a non sottovalutare la portata dei provvedimenti che colpiscono il futuro dei nostri figli e la qualità della vita di milioni di cittadini. Pesanti si preannunciano anche le ripercussione sul nostro territorio. Stando ai provvedimenti della Gelmini, infatti, gli istituti con meno di 500 iscritti e le scuole con meno di 50 alunni entro la fine di novembre perderanno la dirigenza scolastica e quindi dovranno essere accorpati. Una mannaia che rischia di creare enormi disagi alle famiglie, ai bambini che potrebbero ritrovarsi già pendolari in giovanissima età, agli enti locali che dovranno trovare risorse e mezzi per il trasporto scolastico".
"Il centrodestra – proseguono i democratici – sta attuando una politica di tagli selvaggi alla spesa pubblica e di smantellamento dello stato sociale che, temiamo, non si fermerà alla scuola, ma proseguirà con la sanità, con i servizi sociali e con l'ulteriore precarizzazione del lavoro. La scuola pubblica viene inesorabilmente impoverita nella sua funzione educativa, culturale e di formazione. Quella che il centrodestra definisce riforma, è in realtà solo un gigantesco ridimensionamento di risorse e di personale: un ritorno al passato con il maestro unico, che determina una visione dell'insegnamento minimale, basato su un'alfabetizzazione primaria, a discapito di una formazione multidisciplinare, ricca e al passo coi tempi".
"Siamo di fronte – continua la nota – ad un arretramento pericoloso verso una scuola che non garantisce a tutti le pari opportunità, ma rischia di diventare un luogo di discriminazione: basta vedere i provvedimenti che indeboliscono il sostegno per i bambini che ne avrebbero bisogno e l'introduzione delle cosiddette classi di inserimento, ovvero le classi differenziali di remota memoria. Sono segnali di un indebolimento culturale discriminatorio molto pericoloso, che colpisce la scuola come luogo di integrazione, occasione per il pieno riconoscimento dei propri diritti all'istruzione e l'affermarsi di solidi valori di solidarietà e convivenza".