Nepi: "C'è l’impegno per far sì che la Villa cambi in positivo la vita e le aspirazioni delle persone di Castelnuovo"
di Andrea Pagliantini
CASTELNUOVO BERARDENGA. “La garanzia è che ci sarà l’impegno per fare in modo che la Villa possa cambiare in positivo la vita e le aspirazioni delle persone di questo paese e Cmomune”. Queste le confortanti parole di Fabrizi Nepi – sindaco di Castelnuovo Berardenga – a chiusura del convegno sul “Passato, presente e futuro della Villa Chigi Saracini”, sulla possibilità che un bene così importante e imponente possa diventare (in un futuro certo non dietro l’angolo) di uso e proprietà pubblica.
L’introduzione al convegno di Fosco Vivi è impietosa: una carrellata di immagini scattare nel 2018 e nel 2013 alle varie statue del giardino, certificano come in soli cinque anni l’abbandono di fatto in cui versa la Villa abbia contribuito a rendere illeggibili parti o intere opere (busti di musicisti famosi) di Vico Consorti o Tito Sarrocchi, disposte nei quasi tre ettari del giarfino.
“Il fatto che la Comunità non abbia potuto vivere la Villa e il Parco è stato un danno enorme per il paese di Castelnuovo” dice ancora Fosco Vivi.
E ancora: “La Villa, che si trovava nelle disponibilità del Monte dei Paschi (banca di diritto pubblico) nel momento in cui si doveva decidere del suo futuro, venne inserita fra i beni privati della banca (Sansedoni Immobiliare). Scelte economiche e politiche fatte all’epoca che hanno portato un danno enorme alla comunità di Castelnuovo”.
E’ anche vero che storicamente la Villa è sempre stata vista dalla popolazione come una “Città proibita”, in cui il conte Guido Chigi Saracini si intratteneva con gli ospiti, dava feste, coltivava la passione per la musica, ma con le persone ben fuori dai cancelli e dalle mura, come avviene attualmente.
La dottoressa Anna Nocentini, bibliotecaria presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, con garbo e competenza ha narrato la storia della Villa (nata per volontà del suo ideatore e costruttore Galgano Saracini), i vari proprietari che si sono succeduti fino a Fabio e poi Guido Chigi Saracini (il grande mecenate della musica).
Enrico Toti – storico dell’arte – ha iniziato il suo intervento dicendo che: “Le statue, i manufatti in genere, sono dei malati, ma possono essere tranquillamente curati e riportati in salute, salvo trovare i finanzimaneti per farlo”
In tal senso però c’è da dire che anni e anni di abbandono nella manutenzione ordinaria, portano la Villa a essere ogni giorno sempre più onerosa e complicata nelle cure delle strutture.
Toti ha poi continuato la relazione sull’importanza dell’architetto Agostino Fantastici nella costruzione e arredo della nobile magione e di tante altre opere sparse sul territorio comunale come il vecchio ponte di Pianella, la chiesa dei Santi Giusto e Clemente, Arceno, con la villa e il parco romantico.
Settemila metri quadri di fabbricati, quasi tre ettari di parco, il tutto messo a bilancio della Sansedoni Immobiliare per dieci milioni di euro.
Amministrazione Comunale e proprietà della struttura hanno avuto modo di relazionarsi e confrontarsi molte volte sul tema Villa Chigi Saracini e sulla possibilità che possa un giorno diventare un bene di tutta la Comunità.
La strada non sarà nè corta nè pianeggiante, ma la volontà c’è: quella che mancò almeno trent’anni fa per far fare un enorme salto di qualità culturale e di benessere al paese di Castelnuovo.