VALDICHIANA. Dal Partito Comunista – Valdichiana Senese riceviamo e pubblichiamo.
“La Regione abbandona a se stesse Le Terme di Chianciano, la città e la sua popolazione. Le politiche antipopolari volute dall’Unione Europea e dai poteri forti; i tagli alla spesa sociale e le privatizzazioni nella sanità pubblica, trionfano, strangolando e distruggendo patrimoni inestimabili come le cure termali.
La bocciatura del TAR al ricorso dell’Associazione albergatori di Chianciano contro la liquidazione della società immobiliare che detiene la proprietà delle Terme, da parte della Regione Toscana, conferma la linea della dismissione anche a livello tecnico e giuridico. La conferma che tutti vogliono mettere in ginocchio un’intera comunità.
Basta camminare per la storia cittadina termale o entrare nel bellissimo Parco Acqua Santa per rendersi conto dello scempio che questi signori stanno creando in una delle più belle opere d’arti urbanistiche che portano la firma dell’arch. Nervi.
Il ricorso al TAR, è un semplice strumento tecnico sul quale non vogliamo esprimere giudizi, saranno i luoghi deputati per questo, a spiegare come e perché si ritiene che la dismissione di un patrimonio sanitario, di lavoro ed anche di turismo per l’intera zona, possano essere non ritenuti strategici dalle istituzioni.
Ci pare molto strano che il Sindaco di Chianciano non abbia mai sentito la necessità di pronunciarsi contro la liquidazione delle Terme. Ci colpisce il silenzio assordante della politica locale e non solo i partiti che sostengono l’attuale maggioranza. Ci colpisce, soprattutto come le forze di opposizione con in testa il PD non intervengano a sostegno del termalismo e contro la scelta della regione Toscana. Ci colpisce come i sindacati, le associazioni di categoria e tutta la comunità della zona Valdichiana, Si siano adeguati supinamente a questo percorso.
Chianciano ha rappresentato un punto di riferimento anche per lo sviluppo turistico di tutta la Valdichiana. Come si fa ad assistere inermi alla chiusura di tante attività ricettive, ormai siamo all’asta pubblica di immobili e strutture decadenti e senza lavoro! Le strutture alberghiere dove hanno lavorato e lavorano ancora tante famiglie, nate per il turismo termale, non riescono ad adeguarsi ai costi del turismo mordi e fuggi che chiede lavoratori a chiamata e penalizza la qualità di servizi nati per altri tipi di clientela.
I lavoratori ormai sono ridotti a macchine che si accendono il venerdì sera e si spengono la domenica pomeriggio. Centinaia di alberghi e di attività commerciali sono chiuse, un indotto praticamente scomparso e migliaia di lavoratori a casa indicano, “chiaramente”, che polverizzare le cure termali è stato un madornale errore… In questo contesto la politica locale, con in testa il Sindaco, invece di compattarsi e chiedere alla regione ed al governo nazionale, un impegno fortemente strategico, si frammenta ancora di più. Sono ormai 20 anni che non si parla più della Legge 323 e del riordino delle stazioni termali. Cosa può fare il ricorso al TAR, fra l’altro respinto, se la comunità tutta, non si alza da questa specie di dormiveglia e rivendica i propri diritti con forza e con la battaglia politica.
Lo stato nazionale, dopo aver sfruttato per anni queste risorse, ha deciso di svuotarle di contenuto sanitario e di darle in mano ad una politica regionale e locale impreparata e miope. Troppo comodo!
I comunisti sanno bene che questa situazione giova alle lobby farmaceutiche per la produzione di medicinali per i fegatosi ed allo stesso tempo comporta l’abbandono della cura idropinica. Pertanto chiediamo la mobilitazione dei lavoratori e delle imprese che sono quelli che pagano per tutti, queste scelte.
Curarsi è un diritto! Un dovere assicurarlo a tutti! La nostra proposta è molto semplice: rompere con i vincoli di Bruxelles e difendere il Servizio Sanitario Nazionale (non si deve frammentare in servizio sanitario regionale), rilanciando la spesa e le assunzioni.
Chi spera che un santo privato protettore venga dal cielo a salvare Chianciano è un ingenuo che crede alle favole. Chi spera nella frammentazione dell’azienda con tanti privati, oltre ad essere ingenuo è anche completamente cieco. Siamo convinti che l’acqua termale è una ricchezza naturale inestimabile. L’acqua è di tutti e curarsi è un diritto. Quindi richiede a tutti il dovere di lottare per averlo, salvaguardarlo e darlo gratuitamente a chiunque ne abbia bisogno. Il Governo, la Regione ed il Comune hanno la responsabilità istituzionale di garantirlo. E’ scritto nella Costituzione!
I Comunisti mobilitano i compagni, i cittadini, i lavoratori e le imprese per impedire che questo diritto sia smembrato e privatizzato.
La nostra ricchezza è l’acqua termale, non facciamoci comprare per pochi spiccioli, l’acqua è di tutti, RIPRENDIAMOCI L’ACQUA, ALZIAMO LA TESTA, LOTTIAMO CON IL PARTITO COMUNISTA.
Per informazioni: Tel. 3278764873”.