SIENA. Domenica 17 luglio, alle ore 18 presso la chiesa San Giovanni Battista di Pievescola si aprirà un itinerario ideale che, toccando varie località della Valdelsa, porterà a riscoprire e rivalutare i luoghi dove, durante la Seconda Guerra Mondiale, molti si prodigarono per salvare gli ebrei, senza alcun interesse personale, noncuranti di mettere a repentaglio la propria vita.
Saranno presenti, tra gli altri, il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, Mauro Galeazzi, facilitatore in Toscana della posa delle “Stolperstein”, le pietre d’inciampo, e Renato Rossi, responsabile del Servizio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso dell’Arcidiocesi.
Il diacono Renato Rossi spiega il senso di questo incontro: “Anche in Valdelsa – che fu il territorio della diocesi di Colle Val d’Elsa, istituita nel 1592 e unita nel 1986 all’arcidiocesi di Siena insieme a Montalcino – vanno affiorando ricordi di persone generose che fecero quello che forse non avrebbero mai immaginato: “chi salva una vita, salva il mondo intero”, recita il Talmud. Ecco allora emergere figure limpide di preti, laici, suore, le cui memorie sarebbe opportuno raccogliere per non dimenticare. Fra questi, don Alfredo Braccagni e don Vivaldo Mecacci sono stati riconosciuti “Giusti fra le Nazioni”. Nella tradizione ebraica – conclude ROSSI – il “giusto” è il non ebreo che ha rispetto di Dio e dal dopoguerra viene attribuito a chi si è distinto nel salvare anche un solo ebreo dalla shoah”.