L’autore Daniele Brizzi sta per consegnarlo al Comune, il 22 agosto la presentazione. A Montepulciano ormai imminente l’avvio della festa delle contrade (senza botti)
MONTEPULCIANO. Ancora poche ore e poi il panno del Bravìo delle Botti 2020 sarà consegnato al Sindaco di Montepulciano che lo custodirà, invisibile a chiunque, fino a sabato 22 agosto, giorno della presentazione pubblica e del passaggio al Magistrato delle Contrade.
Com’è ormai ben noto, il drappellone non andrà però alla contrada vincitrice della corsa con le botti (annullata per l’emergenza-coronavirus), ma sarà patrimonio dell’intera collettività. Questa circostanza eccezionale attribuisce un valore simbolico ancora maggiore al panno, altro simbolo della ripresa di Montepulciano, in questo caso soprattutto sociale, dopo il lungo periodo di chiusura.
Autore del Bravìo 2020 è Daniele Brizzi, 51 anni, sposato con due figli, grafico ed illustratore (con una spiccata vena artistica), nato a Sarzana ma ormai poliziano adottivo. Brizzi si è cimentato sul tema indicato nel bando indetto dal Comune (L’istituto di Musica di Montepulciano: 3 secoli di attività. Formazione musicale e didattica “popolare”) ed il suo bozzetto è stato scelto, tra tutti i partecipanti, dalla commissione composta da esponenti dell’Amministrazione, del Magistrato delle Contrade e da esperti esterni.
Brizzi era stato insignito nel 2019 del premio intitolato alla memoria del pittore senese Cesare Olmastroni, destinato ad un bozzetto non vincitore di particolare valore figurativo, e dunque la sua si può considerare una sorta di progressione fino all’impegno più prestigioso.
Confermando poi una particolare propensione all’impegno sociale, Brizzi è anche l’autore dell’opera grafica “Un disegno per spingere insieme”, azione di solidarietà promossa dalle associazioni di Montepulciano nell’ambito del progetto “Teche poliziane web” per raccogliere fondi da destinare, attraverso il Comune, alle famiglie maggiormente colpite dall’emergenza-coronavirus.
Naturalmente l’artista non fornisce alcuna indicazione, sia pur minima, sulla sua opera; lascia solo intendere che ha interpretato il tema della musica come simbolo di un’armonia generale a cui, ora più che mai, tutti aspirano.