Doni di libri ai nuovi nati e corsi di formazione per operatori e volontari
SIENA – I programmi nazionali “Nati per Leggere” e “Nati per la Musica” sono una realtà concreta e consolidata nel nostro territorio. Fin dall’inizio l’ospedale di Nottola dell’Ausl Toscana sud est ha collaborato con la biblioteca del Comune di Sinalunga per divulgare questa iniziativa, utilizzando i volontari che si dedicavano a leggere ad alta voce nella saletta della pediatria e nei vari ambulatori pediatrici.
Dal 2016, con l’aiuto della nuova referente regionale dottoressa Fiorenza Poli della Biblioteca degli Intronati di Siena, i programmi hanno avuto un nuovo impulso: varie e molteplici sono state le attività che hanno portato, nel 2017, a vincere il Premio nazionale Nati per Leggere per Reti di Libri.
“Due sono state le linee che ci hanno guidato – ha dichiarato Silvia Dragoni, pediatra di libera scelta e referente regionale Nati per leggere e Nati per la musica -. Da una parte la divulgazione dei programmi che abbiamo realizzato con interventi negli asili nido, nelle scuole dell’infanzia, negli ospedali, nelle biblioteche con incontri rivolti ai genitori e l’installazione di scaffali NpL e NpM nelle varie biblioteche provinciali e con il dono del libro ai nuovi nati, che sta diventando una pratica virtuosa per molti Comuni; dall’altra con interventi di formazione per varie figure professionali coinvolte nei programmi quali pediatri e operatori sanitari, bibliotecari, educatori, musicisti tramite corsi multidisciplinari nel 2015 e nel 2017 riconosciuti a livello nazionale, e con corsi rivolti a volontari, che hanno coinvolto anche gli studenti del Liceo di Scienze della formazione di Montepulciano tra novembre e dicembre 2016 e gennaio 2017. Da segnalare anche l’esperienza molto positiva con il reparto di terapia intensiva neonatale dell’Aou Senese grazie all’interessamento della dottoressa Barbara Tommasini”.
L’obiettivo è – anche in collaborazione con l’Ausl Toscana sud est – di fornire strumenti utili alle famiglie e ai bambini, soprattutto a quelli più svantaggiati o temporaneamente ricoverati in strutture ospedaliere, per contribuire alla cura della relazione in famiglia e alla crescita armonica dei bambini.