Il reparto ha ottenuto il massimo dei voti nella certificazione PERLA
MONTEPULCIANO. La qualità dell’Uosd Oncologia medica dell’ospedale di Nottola è certificata. La struttura guidata dal dottor Francesco Di Clemente ha infatti ricevuto il massimo dei voti, 3 su 3, nel progetto PERLA, promosso dagli enti EDRA e DNM digital narrative medicine.
La certificazione premia le strutture sanitarie che adottano pratiche e protocolli volti a garantire un’assistenza sanitaria veramente “a misura della persona”. Questo concetto si basa sull’umanizzazione della cura, ovvero sulla capacità di considerare il paziente non solo come portatore di una patologia, ma come un individuo con bisogni fisici, psicologici, sociali e relazionali.
Il progetto è consistito nella consegna agli utenti della struttura di documentazione informativa per la compilazione di un questionario che poi, in totale autonomia da parte degli utenti, è stato restituito tramite un apposito link. Le voci valutate sono state dieci e in tutte e dieci l’Oncologia medica ha ottenuto ottimi risultati.
«È un importante risultato per l’ospedale di Nottola e per l’Oncologia medica che riconosce il grande impegno di tutti gli operatori a garantire qualità professionale e umana e verso i quali va il nostro ringraziamento. Per noi dell’Asl Toscana Sud Est l’umanizzazione delle cure è fondamentale, perché ogni persona è differente e risponde a qualsiasi tipo di stimolo in maniera diversa. In un percorso così delicato come quello oncologico, questa attenzione non può che essere ancora maggiore», le parole della direttrice sanitaria Asl Tse Assunta De Luca e della direttrice del presidio Rosa La Mantia.
«Questo è un riconoscimento formale che attesta l’impegno di tutti gli operatori sanitari dell’Oncologia di Nottola nell’applicare un modello di cura che rispetti la dignità, l’autonomia e la centralità del paziente, – afferma il dottor Di Clemente. – Ringrazio tutto il personale del reparto e le figure sanitarie (dietisti, psicologi, fisioterapisti) che quotidianamente svolgono la loro professione con impegno e dedizione per il risultato conseguito. Ritengo che il progetto PERLA non sia solo una certificazione, ma una filosofia che pone l’individuo al centro del sistema sanitario e, in un’epoca in cui la tecnologia e la medicina avanzano rapidamente, ci ricorda che il cuore della cura rimane la relazione umana. Investire in cure personalizzate e rispettose della dignità del paziente significa non solo migliorare gli esiti clinici, ma anche costruire un sistema sanitario più giusto e umano».