SIENA. L’area vasta della Toscana del sud può essere un’occasione di sviluppo, uno strumento per migliorare la qualità dei servizi oppure siamo di fronte ad un quadro normativo di riferimento in cui l’uso tradizionale delle forme associative non produce più una riorganizzazione e semplificazione ma semmai il suo contrario.
Sono stati questi alcuni dei temi al centro del convegno Nuova Cultura P.A. “Governo locale, politiche e servizi d’area vasta", promosso dalla Provincia di Siena e organizzato da Eurobic Toscana Sud come momento di confronto tra gli amministratori locali rispetto alla discussione sull’identificazione dell’area vasta che si è svolto questa mattina a Montepulciano.
“C’era il bisogno – ha detto il presidente della Provincia di Siena Fabio Ceccherini – di avviare una riflessione su questo tema, soprattutto dopo la nascita di servizi di area vasta come quello sulla gestione dei rifiuti e dell’acqua senza però avere un quadro normativo di riferimento adeguato. Gli ambiti territoriali ottimali di area vasta possono essere un’occasione ma non è detto che lo siano, soprattutto se si diminuisce la qualità dei servizi erogati. Per questo occorrono amministratori locali preparati in grado di saper gestire i quadri normativi perché la qualità dei servizi possa continuamente aumentare”.
Durante il convegno è emerso come l’eccessiva produzione di quadri normativi nuovi non sempre riescano a creare le condizioni migliori per erogare servizi ai cittadini da una parte e possibilità di sviluppo e crescita dall’altra, con le province che, invece, possono continuare ad avere un ruolo principale attraverso le relazioni e la politica. “C’è una rincorsa continua a trasformare intuizioni ed esigenze dei territori in meccanismi normativi – ha detto Giuseppe De Rita, presidente e segretario generale della Fondazione Censis – con una ricerca di quelli che potrebbero essere ambiti ottimali ma che si scontrano inevitabilmente con problemi reali. Ci siamo dimenticati che far politica non vuol dire solo fare leggi ma riuscire a lavorare dentro un quadro normativo dato. Oggi come oggi la dimensione territoriale è molto importante ma la realtà dei fatti è che se la vogliamo tradurre in una dimensione legislativa ci sfugge da tutte le parti. La Toscana del sud è veramente un’area omogenea, è così area sistema da poter essere trasformata in un soggetto legislativo unitario? Quello che manca oggi non è una politica istituzionale ma il gusto di far politica e mettere insieme la gente. Se ogni volta c’è da cambiare il quadro normativo probabilmente vuol dire che non si sa più far politica”.
Sulla necessità di evitare la delegittimazione delle assemblea democraticamente elette in riferimento all’area vasta è intervenuto, infine, il presidente della Provincia di Grosseto Lio Scheggi. “Il tema dell’area vasta a mio avviso può essere ancora di attualità all’interno della Regione Toscana – ha detto – ma dobbiamo evitare lo svilimento delle assemblee elettive. Se la politica svolge fino in fondo il suo ruolo favorendo la partecipazione anche l’area vasta avrà esiti positivi”.