Importante intervento conservativo realizzato dal Consorzio sugli affluenti del Canale Maestro, con finanziamenti regionali
VALDICHIANA. Con la loro presenza per secoli hanno difeso la sicurezza di un vasto e popolato territorio, caratterizzandone il paesaggio.
Poi, complice il tempo e l’usura, hanno cominciato a mostrare segni di degrado evidenti, profondi e irreversibili: sintomi di un “malanno” grave che richiedeva di essere affrontato in modo serio e approfondito.
E’ nata così la terapia d’urto realizzata con finanziamenti regionali.
Nel comune di Sinalunga, in provincia di Siena, il Consorzio 2 Alto Valdarno ha messo mano al restauro della Botte dell’Esse Secco, che si sviluppa lungo il raccordo autostradale Siena-Bettolle: un manufatto del 1878 (come dimostra la targa), voluto e realizzato, insieme ad altre opere, dal Granducato di Toscana per la bonifica della Valdichiana.
Da oltre 140 anni, con la sua struttura voltata a botte, incanala le acque del Baregno, che passa al di sotto dell’Allacciante di sinistra.
Ed è proprio sul lato in uscita del torrente che i tecnici consortili congiuntamente ai tecnici del Genio Civile Valdarno Superiore, in seguito a periodici sopralluoghi, hanno riscontrato una situazione di degrado grave, sia sul piano strutturale che architettonico.
La pioggia battente, la risalita dell’acqua per capillarità, l’aggressione biologica provocata da muschi, licheni e radici, insieme al continuo passaggio dei mezzi agricoli, infatti, hanno finito per lesionare la sua parete datata.
Il consolidamento e il restauro della “botte”, insomma, risultava ormai non più rinviabile, anche per mettere in sicurezza il transito pedonale, carrabile e di mezzi agricoli sull’attraversamento in uscita del Baregno.
Così, con i fondi messi a disposizione dalla Regione Toscana, si è aperto e concluso il cantiere che ha consentito di coniugare passato e presente, di salvaguardare storia ed efficienza.
L’intervento ha puntato a “riciclare” i materiali antichi, smontati attenzione, custoditi, ripuliti e successivamente rimontati, sotto la stretta sorveglianza della Sopraintendenza Archeologica, insieme a quelli nuovi, per rafforzare la struttura.
Dopo la demolizione del vecchio paramento murario, ormai marcescente, il Consorzio ha provveduto ad inserire quello nuovo con fondazioni più moderne ed efficienti e alla posa in opera di un parapetto in ferro verniciato, restaurando, consolidando e pulendo le porzioni da recuperare.
“Il nostro impegno – ha spiegato il Presidente Paolo Tamburini – è stato di restituire, con un investimento di 40 mila euro, nuova vita e funzionalità ad opere di difesa antiche, di elevata importanza idraulica e di grande pregio storico: gli interventi conservativi realizzati dal Consorzio con finanziamenti regionali tendono a migliorare e a valorizzare il ruolo svolto dal Canale Maestro e dai suoi affluenti”.
“Si tratta – spiega il Sindaco Riccardo Agnoletti – di un intervento che riteniamo fondamentale per il nostro territorio. Un’opera di straordinario pregio storico che va ad ampliare quella che ormai è un’offerta integrata di fruizione del nostro territorio a cui si rivolge sempre più un numero significativo di turisti e visitatori attenti e sensibili”.