Percorso progettato dal Coordinamento Pedagogico Zonale. E’ rivolto al personale dei servizi 0-6 comunali, statali e privati dell’Alta Valdelsa
“Una proposta formativa come consueto caratterizzata da due elementi, qualità e territorialità – dice Susanna Salvadori, assessore alle Politiche Educative del Comune di Poggibonsi, capofila della Conferenza zonale per l’istruzione – La bella partecipazione che riscontriamo fa piacere e consente di proseguire un percorso di crescita che portiamo avanti anno dopo anno, teso a qualificare i servizi per l’infanzia attraverso il coinvolgimento del personale che quotidianamente si prende cura dei nostri bambine e delle nostre bambine”.
La formazione specifica per il personale dei servizi educativi 0-6 anni è progettata dal Coordinamento Pedagogico Zonale nell’ambito dei Piano Educativo Zonale Infanzia 2021/2022. E’ rivolta a tutto il personale dei servizi, nidi e scuole d’infanzia comunali, statali e private. Il progetto, a cura dell’Associazione CI6 Coordinatori Italiani Servizi educativi per l’infanzia, intende accompagnare il personale dei servizi in un percorso di approfondimento dedicato a “Buone pratiche di comunicazione: scoprire come relazionarci con empatia, parità, creatività, ascolto e gentilezza” con l’obiettivo di valorizzare le competenze esistenti di ognuno per coniugarle in un approccio comunicativo che offra spunti di nuove prospettive educative nella quotidianità dei servizi all’infanzia.
Il percorso è iniziato ieri, 28 febbraio, e proseguirà fino a maggio 2022. Si articola in tre incontri in assemblea plenaria e tre incontri laboratoriali che si svolgeranno per gruppi, ognuno seguito da un formatore, integrati con attività di autoformazione. I formatori sono Silvia Guetta, Renato Palma e Anna Maria Palma. Nel primo incontro che si è svolto ieri in plenaria i formatori hanno presentato il progetto e sviluppato i temi dei principi della comunicazione nonviolenta o comunicazione empatica, della democrazia affettiva, della relazione con i bambini, con se stessi e con le proprie idee, dell’anatomia della gentilezza ovvero dove nasce e come si sviluppa.