Il sindaco di Firenze ha presentato il suo libro al teatro del Popolo
COLLE VAL D’ELSA. “L’Europa per essere forte e unita ha bisogno delle città”. Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha presentato il suo libro “La città universale. Dai sindaci un futuro per l’Italia e l’Europa” (La Nave di Teseo), mercoledì 6 marzo, nel ridotto del Teatro del Popolo. Con lui, all’evento promosso dal PD Valdelsa, i tre candidati a sindaco di centrosinistra della Valdelsa: Riccardo Vannetti, di Colle di Val d’Elsa, che ha fatto gli onori di casa, Susanna Cenni, di Poggibonsi, con una lunga esperienza nelle istituzioni e deputata alla Camera per tre legislature, Andrea Marrucci, di San Gimignano, di cui è l’attuale primo cittadino.
“Il sindaco vive in mezzo ai cittadini – ha detto Nardella -, se sbaglia viene sgamato subito. Quella del sindaco è una politica molto diretta. E non c’è differenza tra amministrazione e politica. Ricordo quando, durante una cena sul Bosforo, il sindaco di Istanbul mi disse che noi sindaci siamo anche politici, perché puoi mettere in atto tante politiche in una città. Penso a Alessandro Starnini, sindaco di Rapolano, che ha inserito nello Statuto del Comune l’obiettivo di costituire gli Stati Uniti d’Europa. L’identità non dipende dalla grandezza di un comune, ma dalla forza delle idee e degli obiettivi e dall’ispirazione alla propria storia”.
Nardella si è ispirato al Rinascimento fiorentino, puntando sull’alta formazione e la cultura, per cui oggi, tra le altre cose, a Firenze ci sono ben quarantacinque università americane e una cinese, con trentasettemila studenti stranieri oltre a quelli dell’Ateneo. Lo stesso è stato fatto a Torino, con le olimpiadi invernali, e a Matera, sito Unesco e capitale europea della cultura.
“Occorre rileggere la storia di quel luogo e farla rivivere – ha continuato Nardella – . L’identità non si crea solo sulla cultura del passato. Le città sono in continuo movimento. Grazie alla tecnologia è possibile costruire identità contemporanee che aiutano le comunità ad essere orgogliose del proprio territorio”.
“Ma fatemi raccontare come ho conosciuto Riccardo Vannetti – ha detto ancora Nardella -. Riccardo Vannetti è un giovane manager, molto serio e capace. Alcuni anni fa, grazie agli investimenti di oltre un milione e mezzo di euro da parte della famiglia Ferragamo per cui lavorava, abbiamo collaborato al restauro del Biancone, la fontana del Nettuno in piazza della Signoria, e del gruppo scultoreo di Baccio Bandinelli con Ercole e Caco e altre opere della piazza. Riccardo Vannetti è un grande professionista, pieno di passione e talento. Quando un uomo così, che ha girato il mondo alla guida di uno dei dipartimenti più importanti di quella multinazionale, si mette al servizio della sua città, è un segno di una grande generosità e di una grande forza”.
Susanna Cenni ha quindi commentato gli aspetti relativi al ruolo delle donne alla guida delle città. “Lo slogan della mia campagna elettorale è Avrò cura di te e parte da un pensiero femminile e femminista. Usare questo sguardo significa cambiare il modo di concepire le città di domani”.
Cenni, cresciuta a Poggibonsi, ricorda il fermento di quei tempi, gli anni Sessanta e Settanta, quando tanti lavoratori si trasferivano nel distretto industriale valdelsano. Allora sono state costruite le case, realizzati i servizi, addirittura gli asili nido, ancor prima delle leggi nazionali. “C’era una visione politica chiara, di sinistra – ha detto Cenni – che pensava all’emancipazione sociale delle persone. A Poggibonsi c’era la più grande cantina italiana, con il binario che arrivava fin lì e con il treno che ripartiva carico di vino. Una nostra azienda possiede ancora il prototipo del primo trattore Fiat. C’è una storia, un passato importante su cui occorre investire. E c’è un futuro a cui dobbiamo guardare, insieme, ragionando anche sull’idea di Valdelsa come città. Su molti argomenti, insieme, potremmo ottenere risultati più importanti”.
“Dal periodo del Covid – ha detto Andrea Marrucci – abbiamo imparato l’importanza della
sanità pubblica. In Toscana siamo abituati a una sanità territoriale, e da questo punto di vista si
sta affacciando una stagione nuova con investimenti importanti sul monoblocco di
Campostaggia e su tutti i comuni della Valdelsa. Non tutto va bene, ma c’è una visione comune e strategica. Il Covid ci ha ricordato anche l’importanza dell’umanità, del confronto quotidiano con le altre
persone. Un sindaco, come scrive Nardella, si misura dalla capacità di stare all’altezza degli
occhi di chi guarda”.
Un mettersi a disposizione, che non significa dire di sì a tutti, precisa Marrucci, bensì avere
valori reali di riferimento. Ha quindi indicato la data del 5 aprile, quando a San Gimignano,
città patrimonio Unesco, verrà aperto il nuovo polo museale. “Il numero dei turisti è
importante – ha concluso Marrucci – ma vorrei identificare le città come luoghi in cui si costruisce
la pace”.
Vannetti ha ricordato la recentissima apertura del suo progetto elettorale, Colle Officina Comune, in cui partendo insieme alle cittadine e ai cittadini da temi universali quali futuro, felicità, creatività e cura, si è arrivati a discutere del contesto cittadino e urbano. “Per il nostro aspetto identitario – ha aggiunto Vannetti – è fondamentale la salute e la cura del nostro fiume, l’Elsa, che portiamo anche nel nome della città”.
Nardella ha invitato quindi i candidati a lavorare insieme per la città della Valdelsa, senza rinunciare alla identità di ciascuna.
“L’identità per unire è un valore forte della sinistra, che si contrappone all’identità che esclude gli altri e divide – ha avvertito Nardella – propria della destra. Nella destra l’identità, con la cultura del nemico, è un valore di facciata. L’Europa è nata da uno spirito di unità e di identità. La Toscana, a partire dalla cupola del Brunelleschi, ha una storia di innovatori, persone dotate di quello spirito che, a differenza dei conservatori, realizzano l’impossibile”.