SARTEANO. Il Museo Civico Archeologico di Sarteano incontra l’ISCIMA ovvero l’Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico, che fa parte del Cnr per dare vita a un’importante iniziativa scientifica.
Prenderà il via un ciclo di quattro conferenze sui temi dell’etruscologia e dell’archeologia fenicio-punica in cui il valore aggiunto è dato proprio dal coinvolgimento di un ente di ricerca nazionale di primo livello e dai quattro giovani ricercatori coinvolti, tutti docenti universitari coinvolti in progetti di grande prestigio.
Il ciclo prenderà avvio il 27 febbraio con il prof. Vincenzo Bellelli, docente di Etruscologia all’Università di Palermo oltre che ricercatore CNR, che approfondirà un aspetto poco noto della grande scuola pittorica etrusca: ovvero le lastre di terracotta dipinte di Caere, la città etrusca che corrispondeva all’attuale Cerveteri.
Il 13 marzo, il prof. Massimo Botto, anch’egli ricercatore e docente di Archeologia fenicio-punica all’Università di Napoli, tratterà il tema delle presenze fenicie in Etruria e nel Lazio durante il VII sec. a. C., uno dei periodi più interessanti per gli intensi rapporti tra i mercanti fenici e le popolazioni etrusche;
Il 20 marzo sarà la vota del prof. Enrico Benelli, docente di Etruscologia all’Università di Udine, che è uno dei massimi esperti di epigrafia etrusca, oltre che animatore del Tesaurus della lingua etrusca: a Sarteano illustrerà, in virtù dei suoi studi sul distretto chiusino, come è possibile comprendere la storia sociale delle famiglie aristocratiche chiusine anche grazie allo studio delle loro iscrizioni;
La serie si concluderà sabato 27 marzo con la prof.ssa Laura Ambrosini, docente di Etruscologia all’Università degli Studi di Foggia che, prendendo spunto da due esemplari esposti nel Museo di Sarteano, presenterà un suo recente studio sulle fiaschette di bronzo utilizzate nella toilette femminile dalle matrone etrusche.
Quella offerta dal Museo Archeologico di Sarteano sarà un’occasione unica per incontrare i protagonisti della ricerca in ambito etruscologico e fenicio e confrontarsi con i temi più avanzati della ricerca in quest’ambito.
Prenderà il via un ciclo di quattro conferenze sui temi dell’etruscologia e dell’archeologia fenicio-punica in cui il valore aggiunto è dato proprio dal coinvolgimento di un ente di ricerca nazionale di primo livello e dai quattro giovani ricercatori coinvolti, tutti docenti universitari coinvolti in progetti di grande prestigio.
Il ciclo prenderà avvio il 27 febbraio con il prof. Vincenzo Bellelli, docente di Etruscologia all’Università di Palermo oltre che ricercatore CNR, che approfondirà un aspetto poco noto della grande scuola pittorica etrusca: ovvero le lastre di terracotta dipinte di Caere, la città etrusca che corrispondeva all’attuale Cerveteri.
Il 13 marzo, il prof. Massimo Botto, anch’egli ricercatore e docente di Archeologia fenicio-punica all’Università di Napoli, tratterà il tema delle presenze fenicie in Etruria e nel Lazio durante il VII sec. a. C., uno dei periodi più interessanti per gli intensi rapporti tra i mercanti fenici e le popolazioni etrusche;
Il 20 marzo sarà la vota del prof. Enrico Benelli, docente di Etruscologia all’Università di Udine, che è uno dei massimi esperti di epigrafia etrusca, oltre che animatore del Tesaurus della lingua etrusca: a Sarteano illustrerà, in virtù dei suoi studi sul distretto chiusino, come è possibile comprendere la storia sociale delle famiglie aristocratiche chiusine anche grazie allo studio delle loro iscrizioni;
La serie si concluderà sabato 27 marzo con la prof.ssa Laura Ambrosini, docente di Etruscologia all’Università degli Studi di Foggia che, prendendo spunto da due esemplari esposti nel Museo di Sarteano, presenterà un suo recente studio sulle fiaschette di bronzo utilizzate nella toilette femminile dalle matrone etrusche.
Quella offerta dal Museo Archeologico di Sarteano sarà un’occasione unica per incontrare i protagonisti della ricerca in ambito etruscologico e fenicio e confrontarsi con i temi più avanzati della ricerca in quest’ambito.