Che la Lega Nord fosse generalmente e totalmente contraria alla realizzazione di moschee sul territorio italiano era cosa nota: anche a Colle molti dei suoi illustri rappresentanti politici si era prestato a fare "campagna contro".
Oggi, proprio dalla Lega Nord Toscana, sezione di Siena, si sottolinea la presentazione di un progetto di legge per disciplinare l'apertura di nuove moschee e centri islamici.
A presentare il progetto alla Camera sarà l'onorevole Roberto Cota che ha commentato "Non vogliamo che continui così, che nasca una moschea ogni quattro ore". "Prima avevamo a che fare con i musulmani ora con l'Islam – ha detto il capogruppo alla Camera della Lega Nord – Cioè con una comunità che non distingue politica, religiosa e culturale, ed è inconciliabile con il nostro sistema giuridico". "Vogliamo bilanci trasparenti – prosegue Cota – niente fondi dall'estero, magari da terroristi. Neppure un euro dallo Stato. Lo statuto dei proponenti dovrà riconoscere la laicità dello stato e la famiglia monogamica".
Nel disegno di legge si darebbe alla Regione compenza in merito alla valutazione di dimensione ed impatto delle moschee ma si impedisce la realizzazione di minareti, l'insistenza di una moschea a meno di un chilometro da una chiesa e si proibisce le preghiere dei muezzin.
Infine, un punto che sta particolarmente a cuore ai leghisti e che a Colle non è mai stato possibile attuare: obbligo di referendum popolare.
Solo a condizione che la comunità conceda il suo assenso sarà possibile autorizzare la costruzione di un centro islamico o di una moschea.
"E una volta ottenuto il via libero, le regole di comportamento saranno rigidissime – aggiunge Cota – Vietati infine commerci e attività di istruzione. Niente madrasse, niente scuole islamiche".
Si arriva addirittura a prevedere l'autorizzazione all'imam di pregare esclusivamente in italiano.
"Se dovesse passare la proposta di legge scritta dalla Lega Nord, che verrà depositata la prossima settimana dal Capogruppo alla Camera, Roberto Cota, e che prevede referendum obbligatori per la costruzione di nuove Moschee, bilanci trasparenti ed il blocco dei fondi provenienti dall'estero, il divieto di minareti e di erezione di Moschee a meno di un chilometro da una Chiesa e l'obbligo delle preghiere degli imam in italiano – afferma Francesco Giusti, Segretario provinciale della Lega Nord – il progetto della Moschea alla Badia dovrà essere definitivamente abbandonato e fatto in mille pezzettini, poiché lo stesso non rispetta neppure uno dei criteri che la Lega propone e che sono ispirati ad una logica che si basa sul buonsenso e sul rispetto delle leggi, delle tradizioni e delle usanze del territorio italiano".