Massimo Granchi: "Non ha proposte concrete di risposta alla crisi sul tema sociale, del turismo e della scuola"
MONTERONI D’ARBIA. Il bilancio di previsione del Comune di Monteroni d’Arbia è stato approvato con delibera di Consiglio del 30 aprile 2020. Monteroni Viva si è astenuta, ma il nostro voto sarebbe stato decisamente contrario se non avessimo considerato lo stato di emergenza in cui ci siamo trovati a causa dell’epidemia di COVID 19, ma questo strumento di programmazione è totalmente insufficiente perché non contiene proposte concrete di risposta alla crisi sul tema sociale, del turismo e della scuola, introduce solo nuove tasse e le previsioni delle entrate sono già tutte improbabili perchè non saranno incassate. Con queste parole Massimo Granchi capogruppo di MonteroniViva in Consiglio comunale boccia il bilancio di previsione del Comune di Monteroni d’Arbia.
In particolare, l’analisi di MonteroniViva si è concentrata in primis sulla questione dei servizi a domanda individuale. Mentre in Italia parte con prudenza la Fase 2 e in molti attendono nuove misure a sostegno delle imprese e dei lavoratori, a Monteroni d’Arbia si programmano aumenti sui servizi all’infanzia, sulla mensa e sul trasporto scolastico. Il trasporto passa da 20 a 25 euro al mese, l’asilo nido da 356 a 377, la mensa a scaglioni arriverà a costare fino a 90 euro al mese contro gli 82 di oggi. Incrementi che vanno a colpire il ceto medio, in quanto sono previsti a scaglioni Isee, ma scattano a 16.000 euro per quello che riguarda la mensa e a 10.000 euro per quello che riguarda l’asilo nido. Soglie che, di fatto, vanno a includere quasi tutti, basti pensare che 9.500 euro di Isee è la soglia per avere il reddito di cittadinanza. “È il secondo aumento in pochi anni, dopo quello deliberato nel 2017 in cui si è passati da una tariffa commisurata al numero dei pasti consumati ad una tariffa forfettaria senza riduzioni neppure nel mese di dicembre e gennaio, quando le scuole sono chiuse per le vacanze di Natale – spiega Granchi – già in quel caso, le famiglie pagarono di più – circa una mensilità – come attesta l’aumento delle entrare comunali tra il 2016 e il 2018”.
Secondo MonteroniViva anche la “rimodulazione” del 2020 è stata calcolata per generare un incremento di gettito di quasi 23.000 euro nelle casse comunali. Anche l’aumento sulle tariffe dell’asilo nido colpisce tutte le fasce di reddito e in modo più elevato le famiglie con redditi bassi che usufruiscono del servizio di giornata lunga (la fascia di reddito da € 0 a € 6.000,00 subisce un aumento del servizio di € 22,50 passando da a € 198,50 a € 221). Il confronto con i Comuni della zona aggrava la situazione. Le famiglie appartenenti ad una fascia di reddito medio (confronto effettuato su un ISEE di € 18.000,00) spendono, per il servizio di giornata lunga, 377 euro a Monteroni, 306 euro a Sovicille, 338 euro a Castelnuovo Berdardenga e 293 euro a Siena. Stesso risultato lo otteniamo confrontando le tariffe del servizio di giornata corta: 315 euro a Monteroni, 229 euro a Sovicille, 268 euro a Castelnuovo Berdardenga e 220,00 a Siena. Tale comparazione ci ha permesso di prendere atto di due fatti. “Monteroni d’Arbia è l’unico Comune che fa pagare la mensa con un importo fisso, invece che sulla base dei pasti effettivamente consumati – conclude Granchi – una scelta introdotta nel 2017, che già si era trasformata in maggiori costi per le famiglie, sopratutto di quelle con bambini che si assentano di frequente. Le tariffe sono le più care della zona. Una famiglia con reddito medio e 3 assenze in un mese spende 86 euro Monteroni (ma può arrivare fino a 90 euro), 74 a Buonconvento, 70 ad Asciano, i 69 di Castelnuovo Beradenga e i 59 di Siena, inferiore solo ai 90 euro di Sovicille. Scelte che meritano di essere riviste, perché mai come adesso, le famiglie e la scuola, dovrebbero essere i settori da tutelare”.