Granchi: "In assenza di turismo si mantiene la tassa di soggiorno e si fa affidamento sulle multe, sperando in automobilisti trasgressori"
MONTERONI D’ARBIA. MonteroniViva torna a fare chiarezza sui limiti del bilancio di previsione del Comune di Monteroni d’Arbia approvato con delibera di Consiglio del 30 aprile 2020. Questa volta per parlare dell’introduzione di nuove tasse – in particolare la tassa di soggiorno – e d di previsioni delle entrate sono già tutte improbabili perchè non saranno incassate con riferimento alle multe.
“Mentre tutti si chiedono come rilanciare il turismo e si discute di destinare contributi a fondo perduto ad alcune attività imprenditoriali più colpite dalla crisi, a Monteroni d’Arbia si conferma l’imposta di soggiorno introdotta a dicembre 2019 – spiega Massimo Granchi capogruppo di MonteroniViva in Consiglio comunale – la tassa dovrà essere pagata dai turisti che decideranno di soggiornare nelle strutture ricettive del nostro comune. Monteroni Viva all’epoca votò a favore con la condizione che gli introiti avessero una ricaduta positiva sul territorio in termini di investimenti e riqualificazione. Le cose sono evidentemente cambiate a causa della crisi. Per questo abbiamo chiesto di esonerare i contribuenti dall’applicazione della nuova tassa, almeno per un anno. La decisione di mantenerla creerà gravi criticità da più punti di vista. Lo stanziamento di 60.000 euro di previsione di entrata sul bilancio nasce già con la mancata copertura: perché è facile prevedere che, purtroppo, di turisti in giro non ce ne saranno; perché la recente decisione di posticipare il pagamento da parte della Giunta, non garantirà, chiaramente, la copertura prevista, causando un grave disavanzo di almeno 30.000 (la metà degli introiti previsti) cui dovremo fare fronte. Non è applicando maggiori o nuove tasse, purtroppo, che aiuteremo l’economia a ripartire”.
In questa situazione precaria che secondo MonteroniViva lascia presagire il rischio reale di un grave disavanzo di bilancio a fine anno, le multe fatte con l’autovelox sono la seconda entrata del Comune dopo l’IMU. “Un bilancio che poggia sulle contravvenzioni non è solido per due ragioni: la prima è che si basa su un’entrata incerta e mutevole, la seconda perché parte dal presupposto che gli automobilisti abbiano comportamenti non rispettosi del codice della strada” commenta Granchi. Per coprire 1 milione e 300 mila euro di multe che ogni anno si iscrivono in bilancio, infatti, si deve sperare che 13 automobilisti ogni giorno, 388 in un mese e 4600 ogni anno, passino da Ponte d’Arbia oltre i limiti di velocità consentiti. “Un’amministrazione dovrebbe sperare l’esatto contrario – conclude Granchi – è una contraddizione che può indebolire la disponibilità dell’ente e renderlo ancora più fragile in momenti delicati come questi. La scelta fatta nel bilancio di previsione 2020, in cui a causa del lockdown, il budget delle multe rischia di non essere raggiunto, e con esso anche l’equilibrio, ne è una prova. La decisione di installare una nuova apparecchiatura per sanzionare coloro che passeremo con il rosso al semaforo di Ponte a Tressa, la rafforza. Si prevede che questo nuovo strumento generi multe per 45.000 euro da ottobre a dicembre 2020. Noi speriamo di no. Speriamo che gli automobilisti siano rispettosi della sicurezza stradale e speriamo soprattutto che il Comune cerchi entrate alternative il prima possibile perché l’attuale previsione lo rende più fragile e meno in grado di sostenere i crescenti bisogni di famiglie e imprese”.