MONTERONI D’ARBIA. Si è tenuta oggi la cerimonia militare e religiosa di commemorazione dell’eccidio dei Carabinieri Giuseppe Savastano e Euro Tarsilli. Alla cerimonia erano presenti i familiari dei due militari caduti, nonché quelli del Maresciallo Augusto Barna. e gli studenti delle terze classi delle scuole medie “R. Fucini” di Monteroni d’Arbia.
L’evento, particolarmente sentito anche dalla cittadinanza, ha visto la partecipazione di Autorità Civili e Militari tra cui il Prefetto di Siena, il sindaco di Monteroni d’Arbia e di altri Comuni del comprensorio, il Questore di Siena, il Comandante Provinciale della G.d.F. ed il Comandante Provinciale dei Carabinieri.
La Santa Messa è stata concelebrata da Don Pietro, cappellano militare della Legione Carabinieri Toscana e dal parroco di Monteroni d’Arbia, Don Cosimo.
Sono già trascorsi 41 anni da quel 21 gennaio 1982, quando a Monteroni d’Arbia i Carabinieri Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano furono proditoriamente uccisi da un commando di terroristi di “Prima Linea”. Era l’ultima coda di quel drammatico periodo passato alla storia come “gli anni di piombo”. Proprio quella mattina, una cellula eversiva aveva compiuto una rapina in una filiale della Banca Monte dei Paschi alla periferia di Siena. Il Comandante della Stazione Carabinieri di Murlo, Maresciallo Augusto Barna e i due giovanissimi carabinieri della Stazione di Monteroni, informati via radio dell’evento dalla centrale operativa, sulla base dell’intuizione che i malfattori avessero potuto darsi alla fuga a bordo della “corriera” che effettuava servizio di linea nella tratta fra Siena e Montalcino, la andarono a fermare.
Il Maresciallo Barna salì sul pullman a bordo del quale vi erano circa 30 viaggiatori, mentre Euro Tarsilli e Giuseppe Savastano, giovani Carabinieri di leva, gli davano copertura posizionandosi ai lati del mezzo. Il sottufficiale individuò due persone sospette, quelle giuste, un uomo e una donna, e li invitò a scendere dalla corriera per il controllo dei documenti e la verifica di eventuali precedenti penali. Mentre i due scendevano dal mezzo, controllati dal Maresciallo Barna, un terzo uomo si accodava al gruppo. All’improvviso questi estrasse una pistola che occultava dietro la schiena ed esplose una serie di colpi all’indirizzo dei militari che, immediatamente caddero, colpiti a morte. I due giovani martiri avevano forse indugiato nello sparare per il timore di colpire i passeggeri del mezzo pubblico. Il Maresciallo Barna, invece, rispose al fuoco uccidendo un terrorista e ferendone un altro ma, a sua volta colpito, riuscì a trovare riparo in un caseggiato vicino. Il malvivente ucciso, trovato in possesso di 2 carte d’identità false, verrà successivamente identificato in Lucio DI GIACOMO – nome di battaglia “OLMO” – appartenente all’organizzazione comunista combattente “Prima Linea”. La donna fatta scendere dal pullman, dopo la sparatoria alla quale presumibilmente anche lei aveva preso parte, risalì sull’autocorriera invitando alla calma i passeggeri, con le seguenti parole: “state fermi e non vi facciamo nulla. Siamo di Prima Linea”.
Successivamente, invitò un’altra giovane donna, rimasta sull’automezzo, a prendere la borsa con i soldi della rapina e a scendere. Il Commando si ricompose all’esterno e si allontanò in direzione di Buonconvento, a bordo di un automezzo abbandonato sulla strada dal proprietario, terrorizzato per quanto accaduto.
I terroristi troveranno asilo dapprima in una casa disabitata di Civitella Paganico, località Monte Verdi, e da lì, accompagnati da un ostaggio, cercheranno di arrivare a Grosseto. Ad Arlena di Castro (VT), 2 Carabinieri della vicina stazione di Piansano, avendoli intercettati, intimarono loro l’alt e ingaggiarono un conflitto a fuoco. I 6 scapparono per i campi, lasciando un po’ di armi, la refurtiva e l’ostaggio che confermava il ferimento della terrorista al fianco e a una spalla. Verranno, in seguito, catturati.
L’uomo fatto scendere dal Sottufficiale dalla corriera per gli accertamenti veniva riconosciuto nel terrorista di “Prima Linea” latitante, Daniele SACCO LANZONI, mentre le 2 donne del Commando verranno successivamente identificate nelle terroriste latitanti Susanna RONCONI e Sonia BENEDETTI.
Ai due giovani militari caduti fu conferita la Croce al Valor Militare alla Memoria, mentre al Maresciallo Barna fu conferita la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Quei giovani carabinieri che svolgevano il servizio di leva nell’Arma non erano poi così diversi da tanti loro coetanei di ieri e di oggi. Ad animarli, le stesse emozioni, lo stesso entusiasmo e le stesse paure che, in quegli anni difficili, tormentavano l’intera Nazione. Nonostante ciò, consapevoli del difficile contesto sociale in cui avrebbero dovuto operare, avevano deciso di svolgere il proprio servizio militare nell’Arma dei Carabinieri dimostrando, più di altri, coraggio, senso del dovere e attaccamento alla Patria.