MONTERIGGIONI. Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità la proposta dell’assessore Chiantini di considerare il tracciato ufficiale (quello approvato dal Ministero dei Beni Culturali) come una invariante strutturale. Sotto il profilo urbanistico la nuova norma garantisce a questa parte del territorio, al pari di un bene culturale, di un monumento, una tutela formale che lo rende un elemento ambientale non negoziabile nel processo di trasformazione del territorio. Con questa norma l’antico percorso della Via Francigena verrà gestito come una componente essenziale dell’identità collettiva della comunità.
“Ringrazio il Consiglio Comunale – ha dichiarato l’assessore all’urbanistica Adriano Chiantini – che ha approvato la proposta di tutela della Francigena sotto il profilo urbanistico. È un atto di grande rilevanza che consente al Comune di Monteriggioni di essere fra le prime Amministrazioni che mettono regole certe a tutela del tracciato ufficiale, della sua conservazione e della sua percorribilità. E’ un passo importante nella direzione auspicata anche dal Ministro del Turismo Maria Vittoria Brambilla per una ulteriore valorizzazione del percorso che consenta un flusso di viandanti in costante crescita. Il voto unanime del Consiglio assume maggiore rilevanza perché rafforza il ruolo attivo di Monteriggioni e la sua capacità di assumere atti tempestivi ed incisivi per la valorizzazione della Francigena”.
Una tutela forte che sarà più efficace se condivisa dalle altre amministrazioni interessate. Gli altri cinque Comuni coinvolti nel progetto-pilota dei 5 Comuni della Valdelsa senese e fiorentina stanno già valutando le forme per rendere concreta la salvaguardia urbanistica del percorso anche nel loro territorio. Nel dibattito in Consiglio grande attenzione è stata riservata anche agli eventuali problemi relativi agli interessi di coloro che vivono e lavorano lungo il tracciato, impegnando la Giunta ad inserire le norme di tutela (da estendere progressivamente anche al resto della rete degli itinerari naturalistici a piedi, in bici ed a cavallo) anche nella prossima variante generale di assestamento, chiedendo il contributo di Provincia e Regione.
La delibera approvata dal Consiglio, in attuazione di una specifica previsione del Piano Strutturale, vieta di manomettere le opere presenti lungo il percorso quali muri a secco, terrazzamenti, ecc. I tratti di strada bianca o selciata non potranno essere asfaltati o pavimentati con altro materiale se non quello preesistente o con materiale simile. Parimenti è vietato impedire il transito con sbarre, cancelli, catene e così via ed anche apporre cartelli di divieto di accesso o limitazioni del transito pedonale o ciclabile. Nella fascia di 400 metri lungo il percorso (200 metri per parte) è fatto divieto di nuove edificazioni con l’unica eccezione per le zone classificate come centri urbani. Saranno comunque consentite lungo tutto il tracciato nuove opere se connesse con la viabilità stessa: fontanelli, segnaletica e pannelli, ricoveri, ostelli, ecc. e purché previste dagli strumenti urbanistici.
“Ringrazio il Consiglio Comunale – ha dichiarato l’assessore all’urbanistica Adriano Chiantini – che ha approvato la proposta di tutela della Francigena sotto il profilo urbanistico. È un atto di grande rilevanza che consente al Comune di Monteriggioni di essere fra le prime Amministrazioni che mettono regole certe a tutela del tracciato ufficiale, della sua conservazione e della sua percorribilità. E’ un passo importante nella direzione auspicata anche dal Ministro del Turismo Maria Vittoria Brambilla per una ulteriore valorizzazione del percorso che consenta un flusso di viandanti in costante crescita. Il voto unanime del Consiglio assume maggiore rilevanza perché rafforza il ruolo attivo di Monteriggioni e la sua capacità di assumere atti tempestivi ed incisivi per la valorizzazione della Francigena”.
Una tutela forte che sarà più efficace se condivisa dalle altre amministrazioni interessate. Gli altri cinque Comuni coinvolti nel progetto-pilota dei 5 Comuni della Valdelsa senese e fiorentina stanno già valutando le forme per rendere concreta la salvaguardia urbanistica del percorso anche nel loro territorio. Nel dibattito in Consiglio grande attenzione è stata riservata anche agli eventuali problemi relativi agli interessi di coloro che vivono e lavorano lungo il tracciato, impegnando la Giunta ad inserire le norme di tutela (da estendere progressivamente anche al resto della rete degli itinerari naturalistici a piedi, in bici ed a cavallo) anche nella prossima variante generale di assestamento, chiedendo il contributo di Provincia e Regione.
La delibera approvata dal Consiglio, in attuazione di una specifica previsione del Piano Strutturale, vieta di manomettere le opere presenti lungo il percorso quali muri a secco, terrazzamenti, ecc. I tratti di strada bianca o selciata non potranno essere asfaltati o pavimentati con altro materiale se non quello preesistente o con materiale simile. Parimenti è vietato impedire il transito con sbarre, cancelli, catene e così via ed anche apporre cartelli di divieto di accesso o limitazioni del transito pedonale o ciclabile. Nella fascia di 400 metri lungo il percorso (200 metri per parte) è fatto divieto di nuove edificazioni con l’unica eccezione per le zone classificate come centri urbani. Saranno comunque consentite lungo tutto il tracciato nuove opere se connesse con la viabilità stessa: fontanelli, segnaletica e pannelli, ricoveri, ostelli, ecc. e purché previste dagli strumenti urbanistici.