“Anche a Monteriggioni, in uno dei comuni toscani con il reddito medio più elevato – dice il sindaco Valentini – si registrano casi di disagio economico dovuto alla crisi di molte aziende ed alla difficoltà di ritrovare il lavoro perduto. Se è vero che in giro si registrano segnali di ripresa, la maggior parte delle ditte sono restie ad assumere e semmai prevalentemente con contratti a tempo determinato. Si allontana il sogno di comprarsi una casa e si fa fatica a pagare l’affitto. Abbiamo quindi deciso, finché il bilancio ce lo permetterà, di cercare di aiutare il più possibile le famiglie che chiedono un aiuto economico per l’affitto. Dallo Stato arrivano meno soldi di prima e comunque meno di quanto necessario e quindi ci arrangiamo risparmiando su altri settori di spesa”.
Secondo la normativa regionale, le domande di sostegno all’ affitto sono distinte in due fasce, a seconda della situazione economica del richiedente, la fascia A e quella B, che rispettivamente possono percepire in tutto o in parte il contributo. A Monteriggioni, le domande pervenute sono state 51: 33 per la fascia A per complessivi 99mila euro e 18 per la fascia B per complessivi 37mila. L’Amministrazione Comunale ha potuto contare su un finanziamento di 34mila euro dalla Regione Toscana e di 15mila dalla Fondazione MPS col bando straordinario. Mancavano quindi 89mila euro che sono stati coperti prima con lo stanziamento iniziale di 66mila e poi con un’ aggiunta di altri 33mila effettuata in sede di assestamento finale, tagliando su altre voci di spesa corrente e grazie al recupero dell’evasione fiscale.
“Lavoro e casa sono in testa fra le reali emergenze dei cittadini – aggiunge il sindaco Valentini – Stiamo creando le condizioni urbanistiche ed infrastrutturali per incentivare lo sviluppo produttivo e quindi la crescita dell’occupazione e contemporaneamente le condizioni per acquistare case in edilizia convenzionata od affittarle a canone concordato. Ma nel frattempo dobbiamo fare quanto possibile ( tagli del Governo permettendo) per aiutare le famiglie fintanto che non torneranno o diventeranno autosufficienti”.