MONTERIGGIONI. “Nell’ultima campagna elettorale si è finito per parlare più del teatrino della politica che dei problemi dell’Italia e delle persone”.
È il commento amaro del sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini.
“Quanti sanno – domanda ancora Valentini – che l’applicazione rigida del cosiddetto patto di Stabilità impedisce ai Comuni di pagare tempestivamente i fornitori ai quali sono stati regolarmente affidati appalti pubblici? Le decisioni del Governo, nonostante mozioni contrarie approvate dal Parlamento e quindi dalla stessa maggioranza, strangolano gli Enti Locali e mettono in grave difficoltà le ditte che lavorano per loro. Invece di rispettare i vincoli europei sul debito pubblico tagliando le spese centrali e riformando seriamente la Pubblica Amministrazione, si impedisce ai Comuni di utilizzare le risorse che hanno limitando la possibilità di pagare i fornitori nella misura della sola liquidità dell’anno corrente invece che utilizzare i fondi già accantonati allo scopo negli anni precedenti”.
“Questa misura abnorme si aggiunge ad altri impedimenti controproducenti – continua il Sindaco – : non si possono utilizzare gli avanzi di amministrazione per fare investimenti, non si possono contrarre nuovi mutui se non aumentando le tasse, non si può destinare ad investimenti il ricavato della vendita di terreni od immobili comunali non più utili”.
In pratica gli Enti Locali che vogliono rispettare il Patto di Stabilità, senza incorrere in varie sanzioni (blocco assunzioni, taglio della spesa corrente, riduzione trasferimenti statali, ecc.), dovrebbero smettere di pagare ditte e fornitori fino a quando non entra nuova liquidità nelle casse comunali. Per evitare questa spiacevole situazione, l’Amministrazione Comunale di Monteriggioni ha aperto una ricerca di istituti bancari su tutto il territorio nazionale per stipulare accordi finalizzati a mettere a disposizione dei fornitori del Comune l’anticipazione di fatture maturate. L’accreditamento del fornitore è subordinato alle verifiche di solvibilità da parte delle aziende di credito, che comunque garantiranno tassi di interesse vantaggiosi e possibilità di smobilizzare le fatture fino a dodici mesi. Senza questa soluzione, le casse del Comune non avrebbero potuto assicurare il pagamento dei fornitori pur avendo la dotazione necessaria (senza la quale, ovviamente, la gara d’appalto non avrebbe potuto nemmeno essere bandita). In Italia a questa misura straordinaria sono già ricorsi alcuni Comuni, fra cui Mantova e Reggio Emilia.
“Siamo consapevoli – commenta infine il sindaco Valentini – che questa iniziativa sposta solo il problema più avanti nel tempo, ma non assumerla avrebbe significato aggravare la crisi economica o impedire l’attuazione del nostro programma di opere pubbliche, oppure violare il Patto di Stabilità. Confesso che mi aspetto che la rivolta di molti sindaci del centro-destra faccia cambiare rotta al Governo, altrimenti gli Enti Locali italiani contribuiranno ad affondare il sistema delle imprese anziché aiutarlo”.
È il commento amaro del sindaco di Monteriggioni Bruno Valentini.
“Quanti sanno – domanda ancora Valentini – che l’applicazione rigida del cosiddetto patto di Stabilità impedisce ai Comuni di pagare tempestivamente i fornitori ai quali sono stati regolarmente affidati appalti pubblici? Le decisioni del Governo, nonostante mozioni contrarie approvate dal Parlamento e quindi dalla stessa maggioranza, strangolano gli Enti Locali e mettono in grave difficoltà le ditte che lavorano per loro. Invece di rispettare i vincoli europei sul debito pubblico tagliando le spese centrali e riformando seriamente la Pubblica Amministrazione, si impedisce ai Comuni di utilizzare le risorse che hanno limitando la possibilità di pagare i fornitori nella misura della sola liquidità dell’anno corrente invece che utilizzare i fondi già accantonati allo scopo negli anni precedenti”.
“Questa misura abnorme si aggiunge ad altri impedimenti controproducenti – continua il Sindaco – : non si possono utilizzare gli avanzi di amministrazione per fare investimenti, non si possono contrarre nuovi mutui se non aumentando le tasse, non si può destinare ad investimenti il ricavato della vendita di terreni od immobili comunali non più utili”.
In pratica gli Enti Locali che vogliono rispettare il Patto di Stabilità, senza incorrere in varie sanzioni (blocco assunzioni, taglio della spesa corrente, riduzione trasferimenti statali, ecc.), dovrebbero smettere di pagare ditte e fornitori fino a quando non entra nuova liquidità nelle casse comunali. Per evitare questa spiacevole situazione, l’Amministrazione Comunale di Monteriggioni ha aperto una ricerca di istituti bancari su tutto il territorio nazionale per stipulare accordi finalizzati a mettere a disposizione dei fornitori del Comune l’anticipazione di fatture maturate. L’accreditamento del fornitore è subordinato alle verifiche di solvibilità da parte delle aziende di credito, che comunque garantiranno tassi di interesse vantaggiosi e possibilità di smobilizzare le fatture fino a dodici mesi. Senza questa soluzione, le casse del Comune non avrebbero potuto assicurare il pagamento dei fornitori pur avendo la dotazione necessaria (senza la quale, ovviamente, la gara d’appalto non avrebbe potuto nemmeno essere bandita). In Italia a questa misura straordinaria sono già ricorsi alcuni Comuni, fra cui Mantova e Reggio Emilia.
“Siamo consapevoli – commenta infine il sindaco Valentini – che questa iniziativa sposta solo il problema più avanti nel tempo, ma non assumerla avrebbe significato aggravare la crisi economica o impedire l’attuazione del nostro programma di opere pubbliche, oppure violare il Patto di Stabilità. Confesso che mi aspetto che la rivolta di molti sindaci del centro-destra faccia cambiare rotta al Governo, altrimenti gli Enti Locali italiani contribuiranno ad affondare il sistema delle imprese anziché aiutarlo”.