MONTEPULCIANO. Nuova operazione della Guardia di Finanza poliziana, che – nell’ambito di un procedimento penale della Procura della Repubblica, ha individuato una truffa organizata da imprenditori del Nord Italia che da vari anni hanno investito nel territorio senese (200 gli ettari acquistati), finalizzata a far apparire come agrario un reddito che era d'impresa.
Attraverso un contratto di affitto di un fondo rustico, una società riusciva a caricare ad un’azienda agricola gran parte dei propri guadagni, beneficiando – grazie al regime agevolato per l'agricoltura – di un ingente risparmio d’imposta.
Le indagini delle Fiamme Gialle hanno permesso di ricostruire i flussi finanziari, la consistenza patrimoniale ed il tenore di vita dei titolari delle attività e di stabilire che il titolare dell’azienda agricola non aveva alcuno dei requisiti dell'imprenditore agricolo: residenza ed iscrizione all’Albo degli Imprenditori Agricoli sono risultate, infatti, "pure formalità create ad arte per nascondere che l’azienda, in realtà, fosse gestita esclusivamente dallo stesso rappresentante della società e, soprattutto, con carattere di impresa". Le due attività impiegavano gli stessi dipendenti.
"Nascondnedo in questo modo i redditi d'impresa, la società è riuscita a sottrarre all’Erario una ingente cifra di denaro, derivato da introiti che dovevano essere sottoposti alla tassazione in regime ordinario pari al 27,5 per cento.
In 3 anni sono stati dichiarati al fisco esclusivamente redditi agrari per un valore complessivo di 11.200 euro (circa 4 mila euro all’anno), mentre l'effettivo reddito d’impresa, costituito da ricavi per circa 7 milioni euro, è risultato, al netto dei costi, di circa 3 milioni e 400mila euro. A cui va aggiunta un'evasione di Iva di oltre 500mila euro.