"Come abbiamo già denunciato pubblicamente tramite interventi sulla stampa, il Comune di Montepulciano, da alcuni anni, non sta ottemperando alla normativa in merito all’affidamento di incarichi di consulenza esterna".
La legge 30 marzo 2001 n.165, prevede, infatti, che “le amministrazioni pubbliche sono tenute a comunicare al Dipartimento della Funzione Pubblica entro il 30 giugno di ciascun anno, i compensi percepiti dai propri dipendenti anche per incarichi relativi a compiti e doveri d'ufficio; sono altresì tenute a comunicare semestralmente l'elenco dei collaboratori esterni e dei soggetti cui sono stati affidati incarichi di consulenza, con l'indicazione della ragione dell’incarico e dell'ammontare dei compensi corrisposti”.
"Dai dati fatti pubblicare dal Ministro Brunetta sul sito della Funzione Pubblica – dicono gli esponenti del Pdl – risulta che negli anni 2006 e 2007 il Comune di Montepulciano non abbia reso noto le consulenze affidate".
"Sempre secondo la legge – continuano Lorenzo Izzo e Roberto Caroti – “le amministrazioni che omettono gli adempimenti non possono conferire nuovi incarichi fino a quando non adempiono. Forza Italia da alcuni mesi ha presentato un’interrogazione consiliare per chiedere quali consulenze sono state affidate dal Comune negli anni 2006 e 2007 e se siano stati affidati altri incarichi negli anni seguenti, in violazione della legge sopra citata. A tale interrogazione – come da consuetudine – la maggioranza di sinistra si è guardata bene dal rispondere".
"L’aspetto più grave – continua la nota di Forza Italia – è che l’Amministrazione di sinistra, lo scorso 19 gennaio, ha approvato un nuovo “programma relativo all’affidamento di incarichi di studio e di ricerca, ovvero di consulenze esterne per gli anni 2009-2011”.
"Si tratta di una serie di nuove e ingiustificate spese – conlcludono gli esponenti del Pdl – destinate a pagare “consulenze specialistiche” di vario genere, dalla “tematica del risanamento acustico”, a “pareri legali” ad “ulteriori incarichi che si rendano eventualmente necessari".
"Oltre a stigmatizzare i continui sperperi di denaro pubblico – concludono Izzo e Caroti – è nostra intenzione inoltrare un esposto alla Corte dei Conti per chiedere controlli e verifiche, e se siano ravvisabili eventuali illeciti".