Fermati per controlli sono stati sottoposti a perquisizione domiciliare: scoperti hashish e oppio
MONTEPULCIANO. I Carabinieri di Montepulciano hanno fermato ieri sera (19 maggio) una Dacia Dokker, che già era stata notata in passato aggirarsi in maniera anomala, lentamente, nelle aree cittadine che sono conosciute come quelle nelle quali si spaccia e si consumano stupefacenti tra i giovani.
A bordo dell’autovettura vi erano due fratelli di 36 e 33 anni, un bracciante e un imbianchino, originari di Chiusi ma residenti a Montepulciano. Si è trattato di un normale controllo, ma in realtà i Carabinieri attendevano l’occasione giusta per poterli fermare, visto che i due erano sospettati di gravitare nell’ambiente dello spaccio. Addosso al fratello maggiore è stato rinvenuto mezzo grammo di oppio e mezzo grammo di hashish. Era l’occasione per approfondire la ricerca nell’abitazione che i due incensurati dividono, ed era lì che sono stati trovati ulteriori 139 grammi di oppio e 100 grammi di hashish, oltre a due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento della sostanza in palline di cellophane termosaldato. Tanto è bastato perché i due potessero essere dichiarati in arresto e tradotti al carcere senese di Santo Spirito.
L’oppio pressato non è eroina, somiglia all’hashish e come questo normalmente viene fumato. Inizialmente i militari avevano pensato si trattasse di hashish con una diversa sfumatura di colore, ma la reazione del narcotest l’ha classificata tra gli oppiacei. Naturalmente nessuna informazione aggiuntiva è pervenuta dagli arrestati. Il fratello maggiore si è attribuito ogni responsabilità per scagionare quello minore, entrambi dovranno spiegare a un giudice a cosa servisse l’armamentario rinvenuto dai Carabinieri della Compagnia di Montepulciano.
Nel frattempo quelle sostanze dovranno essere sottoposte ad analisi tossicologiche presso il laboratorio dei Carabinieri di Grosseto, specializzato in tali ricerche. Sarà interessante anche poter comprendere come possa essere utilizzato quell’oppio, visto che anche nel mondo della tossicodipendenza le mode si alternano nel tempo.