Un infortunio di gioco mette di nuovo in luce la criticità del blocco
MONTERIGGIONI. Prima la paura, poi la rabbia che sfocia in protesta perché quando c’è un’urgenza, (stiamo parlando di soccorso medico), le lancette dell’orologio rallentano tremendamente. Tutto questo è accaduto in un’assolata domenica di ottobre, in occasione di una gara di basket campionato Under 15 eccellenza, giocata al PalaOrlandi tra le formazioni del Costone e della Laurenziana.
Si stanno disputando i secondi finali dei tempi supplementari di una partita concitata, quando Pietro Mariottini, play della formazione allenata da coach Marco Collini, cade rovinosamente sul parquet dopo uno scontro fortuito con un avversario. Il giocatore resta immobile al centro del campo e le sue condizioni appaiono subito serie, visto che accusa un forte dolore alla spina dorsale e non sente più le gambe. Viene allertato immediatamente il 118, mentre si cerca di prestare le prime cure al ragazzo che tra l’altro accusa anche un lieve collasso. Passerà molto tempo, quasi un’ora, prima che l’ambulanza, proveniente da Colle Val d’Elsa, raggiunga l’impianto di Montarioso; tra l’altro il mezzo di soccorso è costretto a compiere un tragitto più lungo a causa dello sbarramento ordinato ormai da tempo dal sindaco di Monteriggioni Raffaella Senesi, che di fatto impedisce la percorribilità perimetrale dell’impianto di gioco (unico caso in Italia).
Se ci fosse stata una sbarra a consenso elettronico, questo ulteriore disagio sarebbe stato evitato; viene spontaneo chiedersi cosa potrebbe accadere in casi di forte criticità. Un problema questo che le autorità preposte dovrebbero prendere in serio esame. Già lo scorso anno il Ministero dei Trasporti e Lavori Pubblici aveva emanato un decreto di riapertura del tratto stradale (12 metri appena), ma il Comune di Monteriggioni con un’altra ordinanza, simile alla precedente, aveva riconfermato la chiusura. Rabbia dunque tra i genitori e i dirigenti di entrambe le formazioni; i sostenitori di parte fiorentina sono rimasti basiti per questa ostruzione stradale che hanno definito assurda.
Poi le attenzioni si sono concentrate tutte sul giovane atleta che è stato immobilizzato sulla barella e portato al Pronto Soccorso delle Scotte per i dovuti accertamenti. Fortunatamente gli esami diagnostici hanno escluso qualsiasi interessamento alla colonna vertebrale; evidentemente la forte contusione aveva interessato qualche nervo, procurando così una temporanea paralisi degli arti. La paura comunque è stata tanta. Pochi minuti prima, un altro giocatore del Costone, Jacopo Carpitella, era dovuto ricorrere alle cure dell’oculista per un colpo ricevuto a un occhio. Una domenica davvero storta per la squadra gialloverde U15 che tra l’altro ha perso una gara rocambolesca ai supplementari, dopo essere stata in vantaggio anche di 27 punti.
Ma al di là del fatto di cronaca sportiva, rimane ancora da capire e risolvere quello legato allo sbarramento del tratto di strada che tra l’altro dovrebbe consentire agli utenti di raggiungere l’attiguo posteggio del PalaOrlandi, posizionato nel retro; chi proviene da Via Giovanni XXIII è costretto a tornare indietro dalla stessa strada, raddoppiando così il transito sulla via. La questione è ferma ormai da mesi al Tar della Toscana al quale si è rivolto il Comune di Monteriggioni, per ‘stoppare’ così il ricorso gerarchico che i legali del Costone avevano presentato addirittura al Presidente della Repubblica.
Tutti soldi sprecati, dall’una e dall’altra parte – questo sono in molti a sostenerlo – quando invece con un po’ di buon senso, come dissero a suo tempo gli ispettori mandati dall’Anas, il problema poteva essere risolto con l’installazione di una sbarra con cellula fotoelettrica che avrebbe consentito un normale deflusso del traffico in un unico senso, da Via Giovanni XXIII verso il posteggio del Palazzetto, ma evidentemente il buon senso non appartiene a tutti gli amministratori.