MONTALCINO. Il Piano Conoscitivo è il primo studio del territorio per la definizione del Piano Strutturale, rappresenta la prima tappa di questo importante strumento, appunto il Piano Strutturale che presumibilmente verrà approvato in via definitiva entro il corrente anno, forse già entro il prossimo mese di settembre.
Dal Piano conoscitivo emerge la realtà del Comune di Montalcino in tutti i suoi aspetti e rappresenta perciò un interessante strumento per conoscere a fondo questo territorio, ormai famoso in tutto il mondo. Il documento mette in evidenza la conoscenza territoriale e ne caratterizza il quadro. E’ uno degli step intermedi per la redazione dello strumento di programmazione territoriale.
Le procedure hanno avuto unizio nel 2004 e come documento di avvio del procedimento si è atteso il 2005. Il documento si pone quali obiettivi non solo quelli della verifica della sostenibilità e della programmazione territoriale generale, ma persegue anche un obiettivo decisamente più ambizioso: la gestione del territorio in digitale.
Si sono verificati eventi assolutamente imprevedibili quali il decesso del Sindaco Ferretti, quasi due anni di gestione del Pro Sindaco Cesarini, fatti che hanno rallentato la produzione del documento programmatico.
In un mondo sempre più globalizzato le informazioni sono elemento fondamentale dal quale non si può prescindere e dette divengono essenziali al fine di supportare o ancor meglio indirizzare le scelte politico – amministrative. Quindi il documento programmatico si pone necessariamente fra gli obiettivi di piano quelli dell’analisi della sostenibilità degli interventi nel territorio.
In riferimento all’elemento trainante dell’economia ilcinese e del suo rapporto con le risorse territoriali, si avverte la necessità di dosare i servizi e le infrastrutture in virtù di una agricoltura che deve sempre più muovere una economia prevalente.
Altro elemento fondamentale che si evidenzia dallo strumento conoscitivo è quello della gestione delle problematiche collegate al turismo. Il turismo ilcinese è prettamente e direttamente collegato alle attività agricole e alle produzioni di eccellenza, ma anche agli aspetti storici e paesaggistici, tanto da creare quel sistema Montalcino che muove oltre due milioni di turisti l’anno.
La sfida per il futuro quindi è quella sì di realizzare le infrastrutture necessarie a questi due settori trainanti ma è soprattutto quella di legare i due settori ad un terzo settore e cioè quello della conoscenza e fruibilità dei beni culturali.
In tal senso si snoda il programma di governo di questa Amministrazione Comunale che sta investendo consistentemente proprio in quest’ultimo settore. Si pensi ad es. all’apertura del Museo Archeologico, al progettato e per parte finanziato recupero della Fortezza, all’acquisizione della progettazione per il restauro e recupero delle mura cittadine, alla realizzazione dei percorsi attrezzati in località Poggio Civitella. Il PS si dovrà preoccupare per un riequilibrio, che riassegni a ciascun centro e nucleo uno specifico ruolo e che sia capace di generare un processo significativo di recupero e arricchimento delle dotazioni urbane. In questo contesto si devono inoltre prevedere specifici indirizzi per alcuni temi di particolare rilevanza, quali: – la necessità di risolvere problemi di accessibilità e quindi di realizzare nuovi percorsi stradali, evitando comunque la dispersione insediativa e finalizzandola alla corretta riqualificazione e rafforzamento della struttura dei centri urbani esistenti, in particolare di Montalcino; – la necessità di dotare i centri urbani ed in particolare i centri storici di un’adeguata rete di servizi alla persona, per favorirne la residenzialità e la vitalità. Occorre per questo pensare al turismo come ad un settore economico che può svilupparsi in modo armonioso solamente in presenza di una complessità sociale, ambientale ed economica che sappia mantenere la propria identità ed una propria capacità di riproduzione. – la necessità di razionalizzare i servizi alla luce di un risparmio necessario rispetto alle disponibilità economiche commisurando le azioni alla necessità di mantenere alta la garanzia di una socialità sia scolastica che del tempo libero garantendo le attività sportive e del tempo libero. – la necessità di una attenta regolazione delle attività turistiche, ricettive e di servizio, nel territorio rurale, attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente dando indicazioni se rimanere o meno nell’ambito delle attività connesse a quelle agricole. – il recupero delle aree degli edifici industriali dismessi a Torrenieri, con una riqualificazione urbanistica e paesaggistica, di riordino insediativo (legato agli standard ed alla viabilità, alla produzione di energia da fonti rinnovabili o alla costituzione di nuove reti – fruitive, di servizi, di filiera agricola ecc.), nonché il potenziamento ed il riordino dell’insediamenti artigianali esistenti.
Il centro di Montalcino si presenta con una necessità di riassetto viario per gli ingressi, per le uscite, la sosta e, soprattutto per lo studio del transito tangenziale. Non è quindi rinviabile un progetto unitario della mobilità e della sosta con una particolare attenzione nell’individuare percorsi tangenziali sulla Traversa dei Monti che evitino i centri urbani di Torrenieri e Montalcino.
Lo snodo delll’area Fortezza – Stadio-Spuntone – Porta Cerbaia può essere estremamente interessante sia per una ristrutturazione dell’attuale nodo della rotatoria oltre ad essere il fulcro di uno studio di riorganizzazione urbana che potrà prendere in considerazione più in generale un riassetto complessivo dei servizi . Il grande tema dei servizi scolastici, dell’insediamenti abitativi , degli impianti sportivi e di un “centro servizi con funzioni di artigianato, commercio e funzioni direzionali“, dovranno interagire tenendo conto di una valenza comunale. Ma il tema di fondo che rimane aperto, nonostante le necessarie cautele dovute ad un rigoroso rispetto degli equilibri ambientali e paesaggistici nonché ad una cauta e realistica valutazione dell’andamento demografico del Comune, è senza dubbio quello dell’espansione residenziale. Il tema della previsione di nuovi comparti residenziali ai margini del centro di Montalcino è senza dubbio uno degli argomenti più difficili e controversi. Se nel territorio vasto il problema praticamente non si pone, vedi Castelnuovo dell’Abate e S. Angelo in Colle dove si evidenzia al contrario la necessità di un recupero del patrimonio edilizio esistente , nel capoluogo è di stretta attualità non solo il recupero del patrimonio edilizio esistente, ma anche il rinvigorimento sia residenziale che infrastrutturale finalizzato all’inversione della tendenza cercando di “calmierare il mercato” per consentire un più marcato ricambio generazionale finalizzato all’insediamento di giovani coppie.
Montalcino, dal quadro conoscitivo per il Ps emerge il futuro del borgo
di Roberto Cappelli