SIENA. Un uomo di 43 anni, di origine Svizzera ma italiano di adozione, è stato rintracciato nella sua abitazione di Poggibonsi dagli agenti del Commissariato e accompagnato in carcere in esecuzione di un ordine di custodia cautelare per la sezione speciale riservata agli infermi e minorati psichici.
In seguito alle continue minacce ed atti persecutori commessi nei confronti di ben 6 persone, alcune delle quali legate da vincoli di parentela, gli uomini del Commissariato hanno avviato un’indagine che ha portato alla successiva emissione del provvedimento nei confronti di P.E., da parte del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Siena, con assegnazione alla sezione per infermi di mente della Casa Circondariale di Firenze, in alternativa al luogo di cura.
L’uomo da alcuni mesi si era infatti reso responsabile di ripetuti comportamenti molesti, minacciosi e violenti, a tratti anche ossessivi, nei confronti di conoscenti e gruppi familiari. In alcune occasioni aveva messo in atto rituali inquietanti avvicinandosi alle loro abitazioni, suonando il flauto e lasciando cibo avariato o cenere sulla porta con tanto di bigliettini, minacciosi anche di morte. Una volta aveva commesso atti vandalici tagliando le gomme di un’autovettura di proprietà delle vittime; in un’altra circostanza aveva aggredito con un bastone un compaesano procurandogli lesioni giudicate guaribili in 10 giorni per il trauma cranico. Ed ancora, in un’altra occasione, aveva schiaffeggiato una donna e le aveva tirato i capelli, causandole lesioni per 5 giorni di prognosi.
L’uomo, in cura al servizio di Salute Mentale presso la ASL della Valdelsa già dal 2007, quando gli era stata diagnosticata una “reazione depressiva prolungata”, era solito ricorrere a strani rituali durante i quali faceva espresso riferimento, con minacce attuate sia di persona che con sms o telefonate, alla propria intenzione di voler bruciare le sue vittime, costringendole in certi casi a rinchiudersi all’interno delle proprie abitazioni nel timore per la propria incolumità o per i propri beni.
In occasione dell’ultimo episodio, che risale al 30 giugno scorso, aveva costretto un uomo suo conoscente a trascorrere la notte nel proprio magazzino dopo che lo stesso aveva depositato della cenere sulla porta minacciando di “punirlo” e dargli fuoco.
La necessità di cure psichiatriche e le esigenze cautelari ravvisate dagli inquirenti hanno portato il Pubblico Ministero alla richiesta del provvedimento che è stato eseguito dalla Polizia.
In seguito alle continue minacce ed atti persecutori commessi nei confronti di ben 6 persone, alcune delle quali legate da vincoli di parentela, gli uomini del Commissariato hanno avviato un’indagine che ha portato alla successiva emissione del provvedimento nei confronti di P.E., da parte del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Siena, con assegnazione alla sezione per infermi di mente della Casa Circondariale di Firenze, in alternativa al luogo di cura.
L’uomo da alcuni mesi si era infatti reso responsabile di ripetuti comportamenti molesti, minacciosi e violenti, a tratti anche ossessivi, nei confronti di conoscenti e gruppi familiari. In alcune occasioni aveva messo in atto rituali inquietanti avvicinandosi alle loro abitazioni, suonando il flauto e lasciando cibo avariato o cenere sulla porta con tanto di bigliettini, minacciosi anche di morte. Una volta aveva commesso atti vandalici tagliando le gomme di un’autovettura di proprietà delle vittime; in un’altra circostanza aveva aggredito con un bastone un compaesano procurandogli lesioni giudicate guaribili in 10 giorni per il trauma cranico. Ed ancora, in un’altra occasione, aveva schiaffeggiato una donna e le aveva tirato i capelli, causandole lesioni per 5 giorni di prognosi.
L’uomo, in cura al servizio di Salute Mentale presso la ASL della Valdelsa già dal 2007, quando gli era stata diagnosticata una “reazione depressiva prolungata”, era solito ricorrere a strani rituali durante i quali faceva espresso riferimento, con minacce attuate sia di persona che con sms o telefonate, alla propria intenzione di voler bruciare le sue vittime, costringendole in certi casi a rinchiudersi all’interno delle proprie abitazioni nel timore per la propria incolumità o per i propri beni.
In occasione dell’ultimo episodio, che risale al 30 giugno scorso, aveva costretto un uomo suo conoscente a trascorrere la notte nel proprio magazzino dopo che lo stesso aveva depositato della cenere sulla porta minacciando di “punirlo” e dargli fuoco.
La necessità di cure psichiatriche e le esigenze cautelari ravvisate dagli inquirenti hanno portato il Pubblico Ministero alla richiesta del provvedimento che è stato eseguito dalla Polizia.