Il sindaco di Chianciano: "Difenderemo la nostra storia e i nostri valori"
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CHIANCIANO TERME. L’Amministrazione comunale di Chianciano Terme esprime forte preoccupazione sul rinnovato interesse del Governo centrale e regionale sul tema della fusione dei Comuni e sulla spinta centralista che ne può scaturire e si oppone all’obbligatorietà che il Governo centrale intende portare avanti per la fusione dei Comuni al di sotto di una certa soglia di residenti perché le motivazioni espresse, ovvero risparmi e razionalizzazione amministrativa, non sono state chiarite e dimostrate. Il sindaco Andrea Marchetti ha, così, presentato un ordine del giorno, approvato in Consiglio Comunale (Deliberazione del Consiglio Comunale n. 7 del 28 gennaio 2016) con l’astensione della minoranza, dove esprime la preoccupazione per le fusione obbligatoria dei Comuni sotto i 5000 abitanti perché un approccio prettamente contabile-amministrativo, non fondato sull’evidenza dei dati ma solo sul parametro del numero degli abitanti, impedisce di comprendere eventuali processi di razionalizzazione, efficientamento e risparmio di costi.
“I “piccoli campanili” – afferma il sindaco Andrea Marchetti – rappresentano la parte sana di un’Italia che lotta, che sa di potercela fare e che ce la farà. In un momento di recessione economica come quello che stiamo vivendo gli Enti Locali possono dare un contributo molto importante rispetto a quella che deve essere la risposta della politica. In questi anni, e ancor di più in questi mesi e giorni, si è parlato dei Comuni, in modo particolare dei piccoli Comuni, e dell’ipotesi di accorpamento degli stessi, come se i problemi dell’Italia dipendessero dai costi (quasi pari a zero) dei piccoli municipi. Vorrei, invece, sottolineare l’importanza dell’esistenza, anche nelle piccole comunità, del “municipio”, quale “casa dei cittadini” (troppo spesso intesi come semplici contribuenti!!!) punto di riferimento per le persone in difficoltà, luogo nel quale si sente la presenza dello Stato, ultimo avamposto in difesa delle istituzioni e dell’identità locale. Piccoli centri dove il sindaco, gli assessori, i consiglieri, sono persone che si “rimboccano le maniche” per il bene della comunità”.
Nell’ordine del giorno approvato dal Comune di Chianciano Terme vengono evidenziati alcuni dati: se a livello europeo l’Italia ha un numero di Comuni (al 1° gennaio 2016 era pari a 8.006) inferiore a Paesi quali la Francia (36.000), a livello nazionale emerge come la regione Toscana abbia un numero di Comuni (279) nettamente inferiore ad altre regioni (circa 1.500 in Lombardia, 1.200 in Piemonte, 580 nel Veneto) con un numero medio di abitanti per Comune elevato (circa 13.450) rispetto ad altre regioni italiane (circa 6.500 in Lombardia, 3.600 in Piemonte, 8.500 in Veneto).
“Con la fusione – prosegue il vicesindaco ed Assessore al Bilancio, Rossana Giulianelli – si pensa di tagliare costi ma in realtà, centralizzando, si rischia di perdere dei servizi, come le chiusure degli uffici postali, delle Caserme dei Carabinieri, degli Ospedali e dei Tribunali”.
Per Marchetti le politiche di razionalizzazione, valorizzazione e ordinamento di territori e comunità sono necessarie ed improrogabili ma debbono essere perseguite utilizzando strumenti quali le associazioni dei servizi, attraverso convenzioni, e soprattutto con l’Unione dei Comuni. “Eventuali provvedimenti di fusione tra Comuni – ribadisce Marchetti nell’ordine del giorno – debbono essere portati avanti solo laddove esista una chiara ed esplicita volontà delle popolazioni locali, connessa a situazioni di reale marginalità abitativa ed a una riconosciuta perdita di coesione sociale e del senso di comunità”.
L’Amministrazione comunale di Chianciano Terme respinge, pertanto, ogni iniziativa che, in tema di accesso alle risorse ed alle contribuzioni per gli Enti Locali, privilegi i Comuni che intraprendono percorsi di fusione rispetto a tutti gli altri, in quanto tali azioni si baserebbero su principi discriminatori tra Enti. Inoltre, invita la Regione Toscana a supportare le iniziative intercomunali, abbandonando eventuali progetti di fusioni “imposte”, di fatto o per legge, ai Comuni che si oppongono alla fusione, ed invita, invece, a valorizzare gli elementi di natura sociale, territoriale ed economica di ogni singolo Comune, nonché sostenere la “rete” dei piccoli Comuni.
L’ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di Chianciano Terme è stato inoltrato al Governo, ai presidenti dei due rami del Parlamento, al presidente della Regione Toscana, ai sindaci della Provincia di Siena, all’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), all’ANCI Toscana, all’ANPDCI (Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia) all’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) e all’UNCEM Toscana, oltre alle associazioni delle autonomie.