MONTEPULCIANO. In data 11 gennaio si è riunita per la prima volta la Commissione Affari Generali ed Istituzionali a Montepulciano. Il M5S di Montepulciano si è presentato alla riunione nella quale si doveva discutere, come scritto nell’ordine del giorno, sulla revisione del Regolamento Comunale.
Basandosi sugli articoli del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) che affermano la “pubblicità delle Commissioni permanenti”, e sul Regolamento comunale di Montepulciano al quale il TUEL rimanda, gli attivisti del M5S sono arrivati alla conclusione che, suddette Commissioni, così come il Consiglio Comunale, sono pubbliche, salvi i casi previsti dal Regolamento Comunale, nel rispetto della normativa vigente (ad es. quelli trattati dalla legge sulla privacy). Quest’ultimo tranne casi specifici previsti nel regolamento comunale o ad es come (ad es. quelli trattati dalla legge sulla privacy) e tranne limitazioni previste dal Regolamento Comunale.
Il Regolamento comunale di Montepulciano prevede la facoltà dei componenti della Giunta, del sindaco, del segretario comunale e dei responsabili degli uffici del Comune a “partecipare”, ad avere quindi, diritto di parola in merito ad argomenti di loro competenza; non parla invece degli “uditori” cioè di chi può assistere ma che, come avviene nel Consiglio Comunale, non ha né diritto di parola né di voto. Quindi è chiaro che in merito viga la Normativa prescritta dal TUEL.
Sicuri che la revisione del regolamento non potesse comprendere attività di discussione di privati cittadini, e che quindi fosse aperta al pubblico, gli attivisti del M5S Montepulciano si sono presentati, insieme anche ad altri cittadini, nella sala consiliare. Il loro intento era di promuovere l’inserimento, nel suddetto regolamento, della diretta streaming delle sedute consiliari, così come avevano pubblicizzato in campagna elettorale. La diretta streaming è infatti da considerare un’azione di supporto al diritto Costituzionale all’informazione e alla comunicazione così come previsto nel ben noto art. 21 “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.” La Corte costituzionale, peraltro, con la sent. 7 dicembre 1994 n. 420, dichiara che è necessario “garantire il massimo di pluralismo esterno, al fine di soddisfare, attraverso una pluralità di voci concorrenti, il diritto del cittadino all’informazione“. Tale diritto è anche avvalorato dalla legge sulla trasparenza imposto alle pubbliche amministrazioni e non sempre rispettato in modo puntuale dalle stesse.
È da dire che la Commissione che doveva partire alle ore 18, si è invece tenuta alle ore 19 ca., senza che fosse dato alcun preavviso per il ritardo accumulato. Alle 18.55, il sindaco, con fare autoritario, ha aperto la porta del suo ufficio, ha chiamato dentro i commissari ed il segretario comunale asserendo che la Commissione fosse “privata” (Cit.) e cercando così di impedire l’ingresso del pubblico. Un cittadino è entrato però, insieme ai commissari asserendo che, avendo letto la normativa inerente, non trovava lecita la dichiarazione del sindaco e riteneva di avere il diritto ad assistere alla Commissione. A questo punto si è tenuta una discussione animata fra il consigliere del M5S, membro della Commissione, il segretario comunale, il sindaco ed il privato cittadino. Il sindaco ha dapprima accompagnato il cittadino alla porta, prendendolo per un braccio, con fare piuttosto deciso e poco consono al suo ruolo. Il cittadino non ha desistito, deciso a rimanere. Il sindaco a quel punto ha dichiarato che non avrebbe proceduto all’attività della Commissione se egli non fosse uscito.
Il nostro consigliere ha anche fatto appello al principio liberale secondo cui “tutto è lecito al cittadino tranne ciò che è esplicitamente vietato dalla legge e nulla può essere vietato dalla legge se non ciò che lede i diritti di altri cittadini” e ha chiesto infine, che venisse messo tutto a verbale. Nella stanza adiacente, dove si trovavano gli attivisti, si sono addirittura udite parole offensive indirizzate al nostro consigliere e la gravità di tali parole è amplificata dalla carica istituzionale di chi le ha pronunciate, che in quel momento rivestiva un ruolo di Pubblico Ufficiale. Gli attivisti del movimento 5 Stelle di Montepulciano che comunque sono rimasti fuori dalla porta socchiusa, sono testimoni diretti di tutto quello che è accaduto.
Al termine del diverbio, il privato cittadino è uscito e poco dopo il sindaco ha invitato anche i 2 consiglieri di minoranza ad allontanarsi, chiudendosi nel suo ufficio con la sua maggioranza.
Dopo circa 30 minuti, i membri della minoranza sono stati richiamati e fatti entrare nuovamente, ma solo per apprendere che la Commissione veniva rimandata a data da definire (forse a 60 giorni) fino a quando non fosse stata fatta chiarezza sulla lacuna normativa, a dire del Sindaco, riguardo la “pubblicità” delle Commissioni tutte. Il sindaco ha poi aggiunto che altresì tutte le commissioni permanenti di Montepulciano venivano sospese, trovando in tutta la minoranza una decisa opposizione.
Il M5S rimane in attesa della verbalizzazione dell’accaduto, con la speranza che questo documento evidenzi le motivazioni che hanno portato ad una scelta così poco responsabile. Perché non vogliono i cittadini nelle commissioni? Hanno qualcosa da nascondere? Non è che il vero motivo delle sospensioni sia la volontà di non far sapere cosa accade all’interno delle commissioni e di come viene gestita la cosa pubblica? Lavoreremo affinché le informazioni sulla gestione del nostro territorio siano correttamente trasmesse e accessibili a tutti i cittadini.
Ribadiamo ancora una volta che uno dei nostri obiettivi principali, è la trasparenza nelle amministrazioni, così come è scritto nel nostro Programma elettorale. Anche nel Programma elettorale del “Centrosinistra per Montepulciano” si parla di “amministrazione trasparente”, ma se questo è il loro modo di fare trasparenza, il M5S di Montepulciano non è affatto d’accordo. Noi andremo dritti per la nostra strada.
Il MoVimento 5 Stelle di Montepulciano