I cittadini non possono e non devono “accontentarsi” di un’assemblea pubblica in cui si sarebbero dovute fare osservazioni su qualcosa che ancora non conoscevano
MONTEPULCIANO. Interveniamo nuovamente per chiarire al Sindaco la portata del nostro precedente comunicato stampa poiché, dalla lettura della sua risposta, emerge purtroppo che ne è sfuggito il senso.
Il sindaco afferma che “l’atto di adozione è l’inizio di un percorso amministrativo, non la sua conclusione…e poi, secondo legge, prima dell’approvazione, è soggetto alle osservazioni che qualsiasi soggetto, pubblico o privato, può presentare senza limiti…” pertanto si dovrebbe dedurre che è stato fatto tutto quanto era necessario, addirittura l’amministrazione sarebbe andata oltre, organizzando un incontro non dovuto, ad Acquaviva, per favorire la partecipazione.
Queste affermazioni evidenziano che il passaggio culturale che la nuova legge regionale urbanistica ha introdotto, in tema di partecipazione, a quasi tre anni dalla sua entrata in vigore, non è stato ancora compreso dalla classe amministrativa di Montepulciano, che appare ancorata alla previgente legge, la n.1/2005.
Con la nuova legge urbanistica, la n.65/2014, il legislatore regionale ha inteso rafforzare il coinvolgimento dei cittadini nelle diverse fasi di formazione degli atti di governo del territorio e ciò soprattutto in relazione alle fasi prettamente istruttorie, anteriori all’adozione dell’atto, nelle quali i contributi hanno maggiore possibilità di essere presi adeguatamente in considerazione.
Pertanto è avvenuto un cambiamento sul piano procedimentale, che ha anticipato l’obbligo della partecipazione, effettiva, anteriormente all’adozione del Piano affinché questi risultati della partecipazione possano effettivamente contribuire alla definizione dei contenuti degli strumenti della pianificazione territoriale.
Quindi non è più sufficiente una adeguata informazione dei cittadini e la possibilità di effettuare osservazioni sul piano adottato, come previsto dalla legge previgente.
I cittadini non possono e non devono “accontentarsi” di un’assemblea pubblica in cui si sarebbero dovute fare osservazioni su qualcosa che ancora non conoscevano.
Esortiamo l’Amministrazione a non assumere un atteggiamento un po’ timoroso nei confronti dell’istituto dell’informazione e della partecipazione e a non vederlo come un noioso adempimento burocratico, ma come un’opportunità, un’occasione per migliorare la qualità dei contenuti del Piano.
L’amministrazione ha il dovere di effettuare un’informazione vera, effettiva, che oltre alla messa a disposizione dei cittadini di tutta la documentazione del piano operativo, deve prevedere un’ulteriore sforzo: un documento di sintesi, semplice, chiaro, diretto, comprensibile da tutti, anche dalla gente semplice.
Inoltre, nell’era del digitale, l’amministrazione non può sottrarsi dalla responsabilità di utilizzare i mezzi informatici per diffondere, anche tramite il sito istituzionale, i contenuti del piano e non può aspettare l’adozione o peggio l’approvazione dell’atto per farlo.
Siamo fiduciosi che l’amministrazione sappia rimediare in tempi brevi alle proprie inadempienze.