"Per quale motivo l’istituzione comunale casolese non ha ritenuto rendere pubbliche le dettagliate motivazioni collegate alla assoluzione del Responsabile dell’U.T. di Casole?"
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CASOLE D’ELSA. Nei mesi scorsi il Giudice Reitano ha promulgato la sentenza di condanna del Comune di Casole d’Elsa a risarcire l’Immobiliare Le Vigne per negligenza nei controlli che sarebbe stato necessario svolgere preliminarmente al rilascio della concessione edilizia, anche tenuto conto della normativa preesistente incidente sul territorio e nella diretta e immediata disponibilità conoscitiva dell’Ente Comunale e dei suoi organi amministrativi.
Gli articoli pubblicati sulla stampa hanno parlato di circa un milione e seicentomila, mentre la sentenza parla di 4.636.209,02 da rifondere alla Immobiliare ‘con suddivisione in parti uguali nei rapporti interni tra i debitori’ e ‘con il vincolo della solidarietà nei confronti degli attori’
Tra l’altro, nella sentenza non si parla dell’ammontare della cifra potenzialmente coperta dalle compagnie assicurative; si citano soltanto i numeri di polizza che però non indicano la reale capacità di copertura del danno.
L’amministrazione comunale di Casole d’Elsa ha formulato un ricorso contro questa sentenza con la quale probabilmente si ricercheranno vizi in senso specifico che potrebbero inficiare la sentenza di primo grado come gli “errores in judicando” e/o “errores in procedendo”, sia altri vizi in senso ancora più generico che potrebbero essere fonte e causa di ingiustizia del provvedimento emesso in primo grado.
Formulare un ricorso è saggio, ma cosa accadrebbe se dovessero presentarsi in concomitanza due distinte situazioni, ovvero da un lato il rigetto del ricorso e dall’altro l’incapienza delle altri parti condannate ?
Anche se non sussistessero le condizioni di coobligazione in solido, un milione e seicentomila euro sarebbero una cifra inaccettabile…e se in caso di ricorso respinto subentrassero le coperture assicurative, anche un milione; anche seicentomila; anche solo centomila ma persino mille euro sarebbero un ingiusto gravame sulla nostra collettività.
Quante cose NON SI POTREBBERO PIU’ FARE per ripagare l’Immobiliare Le Vigne dei danni subiti a causa delle negligenze della Amministrazione Comunale di Casole d’Elsa.
Ma questo è un punto meritevole di maggiore approfondimento.
Si dice che il Dott.Massaro e il Dott. Valchera il 6 ottobre 2015 nella loro sentenza n.793/15 abbiano scritto parole in merito all’operato dell’U.T. Comunale di Casole d’Elsa della levità di un macigno, ma purtroppo il Sindaco Piero Pii – salvo errore – sembra non aver mai aver reso pubblica tale importante dichiarazione collegiale del Tribunale di Siena.
Eppure il Sindaco Pii convocò una assemblea pubblica nel novembre del 2015 (prima della pubblicazione della sentenza) dove furono chieste pubbliche scuse -all’ Amministrazione e al Funzionario dell’U.T. – da parte di tutti coloro (Associazioni o semplici cittadini) che negli anni si erano permessi di evidenziare valutazioni e comportamenti a loro avviso discutibili.
In tale occasione furono chieste le scuse ma non fu permesso di fare domande rimandando -ad altra data- la convocazione di una nuova assemblea per approfondire con domande dei cittadini tale argomento.
Ma stranamente questa pubblica assemblea, richiesta più volte ed in varie occasioni da alcuni cittadini, non è mai stata convocata.
Ma perchè? Per quale motivo l’istituzione comunale casolese non ha ritenuto rendere pubbliche le dettagliate motivazioni collegate alla assoluzione del Responsabile dell’U.T. di Casole ?
Eppure stiamo parlando di una assoluzione e non di una condanna ; si ha pertanto motivo di ritenere che nelle motivazioni potrebbero essere state espresse anche valutazioni di grande importanza sull’operato dell’U.T. Comunale di Casole d’Elsa.
Valutazioni che però i cittadini casolesi non sembrano aver avuto il diritto di conoscere.
Si omettano pure i nomi perchè questi non ci interessano, ma le valutazioni sui ruoli professionali invece sì.
Da un potenziale candidato che aspiri sedersi sui più alti scranni della politica nazionale , ma anche in odore di massima autorità comunale di comuni limitrofi a quello casolese (la notizia appare sulla Nazione del 10 Gennaio scorso) sarebbe lecito attendersi la massima trasparenza; non a caso sul sito del Comune di Casole il 20 ottobre 2017 si può leggere “Comunicazioni Giunta Comunale” – Con grande trasparenza e senso civico , pubblichiamo oggi sul sito del Comune la sentenza integrale del Giudice Silvia M. Reitano ..(..)”
Allora, per lo stesso senso di di grante trasparenza e senso civico, perchè non è stata pubblicata la sentenza del 6 ottobre 2015 n.793/15 , almeno negli stralci che riguardano l’operato dei funzionari comunali ? Cosa si cela al suo interno così sgradevole alla Autorità Comunale ?
Nello stesso tempo sarebbe opportuno che il Comune di Casole d’Elsa pubblicasse anche i dettagli della polizza assicurativa, i suoi costi nonchè la somma esatta di quanto è stata chiamata a pagare la compagnia di assicurazione, perchè soltanto così chi abita a Casole d’Elsa potrà avere un’idea chiara del debito che è chiamato a pagare e del quale, per il momento, si hanno soltanto informazioni più che lacunose.
A suo tempo Pio XI disse : «A pensar male del prossimo si fa peccato ma si indovina» e Giulio Andreotti , raffinato politico e profondo conoscitore del mondo, citandolo aggiunse cautamente soltanto uno ‘spesso’ prima di ‘ si indovina ‘
Ecco, noi non pensiamo male e non siamo intenzionati a farlo in futuro ; vorremmo quindi conoscere quanto prima le motivazioni collegate alla assoluzione del Responsabile dell’U.T. di Casole al tempo dei fatti citati .
MoVimento 5 Stelle Casole d’Elsa