
di Andrea Pagliantini
CASTELNUOVO BERARDENGA. Il giardino della Villa Chigi era il luogo magico dove scambiarsi i primi baci negli angoli più suggestivi e romantici, come davanti al laghetto delle spugne e dei cigni. Uno spazio dalle diverse tonalità di verde, grazie alle foglie delle piante poste non a casaccio dal famoso architetto Agostino Fantastici, per accondiscendere alle volontà di Galgano Chigi che, fra il 1820 e il 1840, fece spianare il Castello della Berardenga, per erigere la propria dimora di campagna e creare, di conseguenza, l’attuale Castelnuovo.
Il parco – finchè è stato aperto al pubblico – è stato lo sbocco naturale e l’ossigeno di locali e turisti, uno spazio di refrigerio, gioco, riflessione, bacio e passeggio, parte integrante del vivere quotidiano del paese.
La struttura un po’ vacillante come la vacillante Sansedoni Immobiliare, che l’ha in carico, da alcuni anni è chiusa al pubblico, tranne che per rare, preziose, iniziative.
La semplice manutenzione lascia il tempo che trova anche nelle forme più evidenti: al cancello di ingresso svetta la fontana a due tazze del grande scultore Tito Sarrocchi, coperta di erbe spontanee di varità e altezza che decespugliatore non videro.
Alle volte, qualche posteggiatore lascia la macchina di fronte all’ingresso: un po’ per comodità, un po’ per parare alla vista l’erbario…