
SIENA. La Commissione Finanze della Camera dei Deputati ha iniziato, oggi (9 marzo), in sede referente, l’esame della proposta di legge n. 2485, a prima firma di Franco Ceccuzzi, deputato del Partito democratico, che punta ad istituire le zone franche termali nelle cittadine e nei territori in cui insistevano le aziende termali di proprietà del soppresso ente Eagat. Sono così identificate tredici realtà italiane, a partire da Chianciano Terme, che hanno un’economia ancora caratterizzata, e penalizzata, dalla monocultura termale che non riesce più a soddisfare le esigenze di reddito e di occupazione di queste comunità, come avveniva sino ai primi anni Novanta.
“E’ importante ed urgente – ha detto nella relazione Franco Ceccuzzi, in qualità di relatore della proposta di legge – prendere provvedimenti a favore di queste città per rilanciare lo sviluppo, diversificare l’economia attraverso incentivi ed agevolazioni fiscali che attraggano nuove attività, anche diverse dal ricettivo e commerciale, ridurre i posti letto per riqualificare l’offerta ed intercettare una domanda a più alto reddito, rendere possibile la ‘rottamazione delle licenze e la riconversione urbanistica dei contenitori, a fini residenziali e direzionali’”.
“Gli strumenti – ha continuato Ceccuzzi – sono l’esenzione dall’Ires e dall’Irap per cinque anni per tutte le nuove attività, l’esenzione totale o parziale dall’Ici e dalla Tarsu anche per le imprese già operanti, quella dai contributi previdenziali per i contratti a tempo indeterminato e per quelli a tempo determinato di durata non inferiore a 12 mesi, un indennizzo in favore di strutture ricettive e commerciali che intendessero cessare l’attività. Infine la proposta di legge prevede di introdurre specifici studi di settore utilizzando parametri più selettivi per città in cui il rapporto tra posti letto residenti e sia pari o superiore a 1,5”.
“Si tratta – ha concluso il deputato senese – di una opportunità importante per porre all’attenzione del Parlamento e del governo il tema di una crisi che perdura dal 1992 senza alcun intervento statale, a differenza di settori produttivi o territori che, giustamente, hanno potuto contare su incentivi e sostegni”.
“E’ importante ed urgente – ha detto nella relazione Franco Ceccuzzi, in qualità di relatore della proposta di legge – prendere provvedimenti a favore di queste città per rilanciare lo sviluppo, diversificare l’economia attraverso incentivi ed agevolazioni fiscali che attraggano nuove attività, anche diverse dal ricettivo e commerciale, ridurre i posti letto per riqualificare l’offerta ed intercettare una domanda a più alto reddito, rendere possibile la ‘rottamazione delle licenze e la riconversione urbanistica dei contenitori, a fini residenziali e direzionali’”.
“Gli strumenti – ha continuato Ceccuzzi – sono l’esenzione dall’Ires e dall’Irap per cinque anni per tutte le nuove attività, l’esenzione totale o parziale dall’Ici e dalla Tarsu anche per le imprese già operanti, quella dai contributi previdenziali per i contratti a tempo indeterminato e per quelli a tempo determinato di durata non inferiore a 12 mesi, un indennizzo in favore di strutture ricettive e commerciali che intendessero cessare l’attività. Infine la proposta di legge prevede di introdurre specifici studi di settore utilizzando parametri più selettivi per città in cui il rapporto tra posti letto residenti e sia pari o superiore a 1,5”.
“Si tratta – ha concluso il deputato senese – di una opportunità importante per porre all’attenzione del Parlamento e del governo il tema di una crisi che perdura dal 1992 senza alcun intervento statale, a differenza di settori produttivi o territori che, giustamente, hanno potuto contare su incentivi e sostegni”.