CHIUSI. Un progetto delle scuole della Val di Chiana senese, che vede capofila l’istituto comprensivo Graziano da Chiusi, si è classificato al primo posto in un bando regionale.
Si intitola “Promuovere l’economia della conoscenza per favorire l’economia reale”, e comprende un ricco programma di iniziative.
La selezione è avvenuta tra 27 lavori presentati in totale da 150 scuole toscane, nell’ambito di un programma per la promozione della legalità democratica.
Il progetto del “Graziano da Chiusi”, che ha appena ricevuto il “via libera” dalla Regione Toscana e il finanziamento che spetta ai vincitori, coinvolge anche gli istituti comprensivi di Cetona e Chianciano Terme, oltre alle scuole secondarie di Chiusi, Chianciano e Montepulciano, per un totale di 231 studenti (12 classi di terza media) e 70 docenti nei tre istituti comprensivi, 569 studenti (31 classi) e 75 docenti negli istituti superiori.
L’idea vincente del “Graziano da Chiusi” parte dal concetto che la crisi economica non derivi solo da un’economia finanziaria virtuale e speculativa, ma che sia riconducibile anche i problemi di una terza economia, quella della conoscenza, per la quale poco si è fatto negli ultimi anni in termini di valorizzazione del capitale umano e innalzamento dei livelli di istruzione. Se aggiungiamo le difficoltà di famiglia e scuola, il risultato è una società dove sembra che si possa avere tutto e subito, con la cultura ritenuta non necessaria o appannaggio dei “perdenti”. Secondo l’istituto comprensivo di Chiusi, anziché occasioni di crescita attraverso l’istruzione, la società offre ai giovani modelli di facili guadagni con una disponibilità di giochi d’azzardo e scommesse, oppure l’illusione di poter affrontare le difficoltà o di apparire migliori attraverso l’abuso di alcool, tabacco, stupefacenti o altre occasioni di sballo.
Il progetto prova a dare delle risposte. Grazie al cammino intrapreso da circa due anni a Chiusi con il “patto” per una comunità educante, sono stati coinvolti tutti gli attori pubblici e privati del territorio per un confronto sui problemi, la ricerca di soluzioni e per ottimizzare risorse umane e finanziarie. Ogni istituto tratterà un aspetto, per contribuire alla finalità principale: ridare ai giovani, attraverso il sapere, speranza e fiducia. In questo quadro va visto il viaggio di apertura dell’anno scolastico al centro di recupero di Nomadelfia. Previsti anche lavori sullo “sballo”, sulla crisi economica e sul gioco d’azzardo patologico, oltre alla distribuzione di questionari ai ragazzi e alle famiglie, lezioni, incontri, conferenze, la realizzazione di spot, video, inchieste, elaborati teatrali, uscite, corsi di formazione e seminari anche per adulti, fino a un convegno finale. Così, forse, i ragazzi di Chiusi e della Val di Chiana senese potranno sentirsi un po’ meno soli, e più sicuri nell’affrontare il proprio futuro.