CHIANCIANO TERME. Ieri (2 maggio), durante un servizio coordinato per il controllo del territorio, predisposto dalla Compagnia Carabinieri di Montepulciano con l’impiego di 20 pattuglie, militari della Stazione di Chiusi Scalo hanno controllato nei pressi dell’autostazione LFI un’autovettura condotta da un cittadino cinese di trentasette anni, residente a Monsampolo del Tronto (AP), con a bordo il cognato ventitreenne anch’egli cinese, residente a Firenze. Dalle verifiche effettuate entrambi risultavano essere domiciliati a Chianciano, ma alcune anomalie che li hanno indotti ad approfondire il tema dell’identità dichiarata dai due fermati, che non li convinceva. A seguito di accurati accertamenti svolti presso la Stazione Carabinieri di Chiusi Scalo, alle ore 3.30 successive si appurava che a carico del più anziano dei due era pendente un ordine di esecuzione per la carcerazione a seguito di condanna definitiva, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello dell’Aquila in data 02.12.2016, dovendo l’uomo espiare anni 5, mesi 10 e giorni 16 di reclusione, in quanto riconosciuto colpevole di rapine, estorsioni e sequestri di persona compiuti con la sua banda tra Abruzzo e Marche nel 2006. I fatti erano stati in principio giudicati dal Tribunale di Teramo. Per un anno e quattro mesi dunque, egli era riuscito a sottrarsi alla cattura. Il ricercato, dopo la redazione dei verbali delle operazioni compiute, è stato associato alla Casa di Reclusione di Orvieto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. La sagacia dei Carabinieri che avevano lavorato inizialmente su un nome non corretto ha infine portato ad un ragguardevole risultato. L’identificazione mediante impronte digitali ha poi fatto il resto.