Il progetto coinvolge i ragazzi disabili del Laboratorio Centro Anch’Io
POGGIBONSI. Il miele si sa è un toccasana per il corpo, ma da qualche mese a Poggibonsi il miele è anche diventato simbolo ed occasione per un vero e proprio riscatto sociale. Grazie agli educatori e agli operatori della FTSA, il progetto l’APE OPERAIA, portato avanti dal Laboratorio CentroAnch’io, è finalmente decollato. Nei giorni scorsi, infatti, sono stati presentati alla comunità valdelsana i primi risultati della nuova avventura che ha per protagonisti le persone con disabilità ed il mondo dell’apicoltura.
“Progettare nuove attività finalizzate a far emergere delle nuove competenze o a mantenere quelle preesistenti in persone con disabilità non è mai scontato. Da tempo ci chiedevamo – afferma Chiara Forconi, Referente del Laboratorio Centroanch’io – come e cosa proporre ai nostri ragazzi che non fosse solo un bel progetto ma soprattutto un’opportunità lavorativa significativa per ognuno di loro. L’Ape-Operaia permette tutto questo poiché ogni singola persona ne è coinvolta in base alle proprie competenze facendo percepire a pieno che ognuno è importante per arrivare alla realizzazione del prodotto finale. Un grazie in particolare va al nostro Direttore dei Servizi Residenziali e Semiresidenziali della FTSA, Romina Mora, che ha da subito visto grandi potenzialità nel progetto, fornendoci gli strumenti necessari per la sua realizzazione, e all’Amministrazione Comunale che ci ha messo a disposizione gli spazi idonei per avviare l’attività”.
“Per noi operatori che lavoriamo nel campo della disabilità – spiega Dario Volpato, educatore del laboratorio centro Anch’Io – uno degli obbiettivi fondamentali, attorno al quale si indirizza il nostro agire educativo, è quello dello sviluppo dell’identità personale. Il lavoro in questo senso diventa un aspetto imprescindibile per acquisire un ruolo nella società e definire meglio chi siamo. La creazione di questo nuovo progetto di apicoltura, in continuità con l’attività che da sempre viene svolta al CentroAnch’io, va incontro alla necessità di affinare ulteriormente le acquisizioni le competenze dei ragazzi coinvolti. Questo necessariamente attraverso un’esperienza dotata di senso e non fine a sé stessa. Arrivare un giorno a poter vendere un vasetto di miele prodotto con l’impegno dei nostri ragazzi, infatti, sarà per noi tanto importante quanto più loro stessi, mettendosi alla prova, avranno avuto la possibilità di acquisire valore e strutturare un’immagine positiva di sé”.
“Un bel progetto di inclusione lavorativa e sociale che nasce su un’altra bella storia di ripristino della legalità – dichiara David Bussagli, Sindaco di Poggibonsi e Presidente della Fondazione Territori Sociali Altavaldelsa – La storia è quella di un abusivismo edilizio che risale agli anni Ottanta. Al termine delle lunghe e complesse procedure previste, viene abbattuto il fabbricato abusivo sul terreno divenuto di proprietà del Comune. Quel terreno oggi ospita api, arnie, operatori e ragazze e ragazzi che producono miele. Un bel progetto di integrazione frutto della passione dei tanti che lavorano nei nostri servizi e che ben rappresenta la storia di una comunità che tiene al rigoroso rispetto della legalità e soprattutto all’inclusione sociale”.