di Andrea Pagliantini
CASTELNUOVO BERARDENGA. Non si tratta di un rampollo della celebre casata senese, giunta al termine con Guido Chigi Saracini, bensì di uno dei tanti problemi legati all’abbandono – e conseguente degrado – delle strutture e del grande parco dI Villa Chigi Saracini a Castelnuovo.
Anni e anni, nei quali la manutenzione è venuta meno, grossi alberi sono franati all’interno del parco, siepi e verde sono da rifilare e potare, le statue da restaurare, l’erba da tagliare di quando in quando. E questa sarebbe la meno.
Dal muro di cinta della villa, in vari punti, si notano dei grossi cespugli di ailanto, che lentamente si ingrossano, prendono consistenza e finiranno per colonizzare l’intera area, se non curati come si deve.
Persino nel muro di cinta, dentro un foro per lo scolo dell’acqua, l’ailanto sta crescendo, segno di quanto sia adattabile e temibile questa pianta che, è bene ricordare, se tagliata, risponde moltiplicando le radici ed emettendo all’esterno decine di piantine.
La raccolta firme per la villa come Luogo del Cuore del FAI è andata bene e ha smosso le coscienze di molte persone, ma non basta, perchè l’incuria e l’abbandono lavorano più celermente del traccheggiare sul che fare di questa struttura, o di questi futuri ruderi arenati nella galassia di società della gloriosa annata 1472.